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Bergomi: "Nella Settalese facevo 20 gol all'anno, poi con Venturi ho imparato a marcare"

di Mattia Zangari

"Ho imparato a marcare grazie a mister Arcadio Venturi". Lo ha raccontato Beppe Bergomi, leggenda dell'Inter e della Nazionale, nel corso dell'intervista rilasciata a Sky Sport per la rubrica 'La Giovane Italia'. "Io sono arrivato a fare il provino per l'Inter a 13 anni, all'epoca facevo 20 gol a campionato nella Settalese. Il mister, dopo una doppietta, mi disse che ero bravo a spingere ma che da quel momento in poi avrei dovuto imparare a marcare: lì è cambiata la mia carriera. Nazionale? Io ero pronto anche se ero giovane, poi sono stato bravo anche a farmi volere bene dal gruppo". 

Lo Zio si esprime sulla scuola italiana dei difensori, che ora produce meno eccellenze rispetto al passato: "I grandi difensori ci sono anche adesso, solo che il ruolo è più difficile - puntualizza -. In primis il regolamento favorisce gli attaccanti e penalizza i difensori, a cui ora è richiesto di far partire l'azione dal basso. L'interpretazione del ruolo ora è diversa dal passato, ma Chiellini per me resta il migliore in italia: è aggressivo, gioca d'anticio, è bravo di testa e regge l'urto. Poi nel calcio modero bisogna saper accettare l'uno contro uno, lo sta dimostrando l'Atalanta di Gasperini . Una volta - chiosa Bergomi - ho parlato con Guardiola che mi ha detto che Bonucci è il suo difensore ideale: con le sue caratteristiche ha completato un gran reparto con due marcatori come Barzagli e Chiellini". 
 


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