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Bergomi ricorda Maldini: "Nel '98 mi regalò un sogno"

di Christian Liotta

Intervistato da La Repubblica, Beppe Bergomi ricorda la figura di Cesare Maldini, scomparso ieri: "Posso dire, da simbolo dell'Inter mentre lui è stato un simbolo del Milan, che lui era soprattutto un simbolo della Nazionale, intesa come la squadra di tutti gli italiani. Di lui ho ricordi bellissimi, il più bello nel 1998. Ormai avevo 35 anni e lui, da ct, mi fece vivere un'esperienza alla quale non pensavo più: il mio quarto Mondiale. Gliene sarò grato per tutta la vita: da Parigi a Parigi mi regalò un sogno, dimostrando di non badare ai pregiudizi sull'età".

Perché Parigi? "Era il 6 maggio, la sera della finale di Coppa Uefa dell'Inter con la Lazio e io ero infortunato. Stavo sul campo, in borghese, quando mi sentii chiamare dalla tribuna. Era Cesare: 'Se guarisci, ti porto al Mondiale'. Così tornai in maglia azzurra e a Parigi giocai la mia ultima partita nei quarti di finale, persa ai rigori con la Francia".


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