Bertolino: "Barella un grandissimo, stupito da Hakimi. Inter fuori dalla UCL? Strategia"
Enrico Bertolino, noto tifoso interista, parla nel corso di 'GazzaTalk', il podcast della Gazzetta dello Sport, analizzando il momento del club nerazzurro partendo dalle questioni societarie che comunque non stanno influendo sulle prestazioni della squadra: "Penso che i ragazzi stiano dimostrando grande professionalità. La cosa importante è rimanere a giocare con serenità, anche i bilanci delle altre squadre non sorridono. Comunque l'Inter è forte e a Firenze ha dimostrato di stare in piedi".
Barella è il miglior centrocampista in circolazione?
"Mi dicono sia anche un bravo ragazzo, non so quanto ci metterà il mondo del calcio a rovinarlo (ride, ndr)... Nicolò è un ragazzo che ha una grande voglia di giocare, ai limiti anche dell'esagerazione: se vogliamo trovare un difetto sono quei cartellini gialli di piena euforia che porta a casa. Oltretutto è in diffida, per questo a Firenze toglieva qualche volta la gamba, cosa che per lui non è naturale. Penso che sia un grandissimo acquisto anche per l'Italia, visto che Mancini ha costruito un centrocampo fortissimo".
In passato faticava a frenare l'irruenza, adesso visto che è stato ammonito solo 4 volte in 21 partite pensi che stia crescendo?
"Sì, molto. Poi preferisco un giocatore in diffida che ci mette il piede a uno che non prende cartellini ma non lo vedi. Il Milan prende 13 rigori, ok, ma per prendere rigore devi andare in area. Poi si può discutere sul fatto se gli avremmo dati o no".
Contro la Lazio sarà un'ulteriore prova di maturità. Con vista sul derby.
"Lì starà a Conte decidere se farlo giocare o no, però non puoi lasciarlo fuori. Poi vedremo come si metterà la partita, magari puoi tirarlo fuori pensando al derby per mettere dentro o Gagliardini o Sensi, che stava facendo cose bellissime poi la fragilità fisica e psicologica lo hanno tenuto ai box. Poi c'è anche il meraviglioso Eriksen...".
Che idea hai di Handanovic?
"Io contro la Fiorentina gli avrei dato 7,5. Io me lo terrei stretto finché non sarà il momento di pensare ad una sostituzione, come avvenne con Julio Cesar che rimase una stagione al Chievo".
Sul Milan.
"Complimenti a Stefano Pioli, ma per me rimangono sempre i cugini minori di Milano. Non mi è andato giù perdere il derby all'andata con una formazione che gridava vendetta. Poi quello di Coppa Italia ha sanato in parte quella partita, però vorrei vincere quello di ritorno per operare il sorpasso. Però prima c'è la Lazio, squadra che sa farti sempre male. C'è Manuel Lazzari, un giocatore tra i più bravi nel suo ruolo; mi ricorda Francesco Moriero, uno che sapeva saltare l'uomo e metterla in mezzo bene".
Su Hakimi.
"Mi ha stupito in positivo la sua evoluzione, ma non deve fare il record dei 100 metri. Lui è a stipendio per mettere bene il pallone in area, ma a volte è impreciso perché è talmente veloce che lascia indietro il pallone o arriva obnubilato. Ma uno così sulla destra è una spina".
In caso di sorpasso, l'Inter poi ha una rosa che può tenere dietro il Milan.
"Più della rosa, conto sulla strategia di farci eliminare dalla Champions League. Una cosa eliminata, contro lo Shakhtar avevamo già vinto ma ci siamo fatti eliminare perché o si fa la Champions o non si sta in Europa. Poi c'è anche il rischio che una squadra gasata da tanti risultati positivi, con l'inserimento di Mandzukic, valido anche se in pre-pensionamento, e con la Juve che penserà alla Champions, potrebbe essere l'anno buono per lo Scudetto. La mia previsione è che quando saremo pronti per questo salto succederà qualcosa: a Madrid ricordo che Mourinho non c'era per i festeggiamenti, poi le parole di Milito... Noi siamo bravi a rovinarci i momenti di gioia, vedremo come ci rovineremo questo", conclude con una punta di ironia.