Biasin: "Gasp, è suicidio. Difficile che ne esca vivo"
Fonte: Fabrizio Biasin per Tuttomercatoweb.com
I miracoli son roba per allenatori Unti dall'Altissimo. Mister Josè rientra nel riservatissimo club: non ha idee rivoluzionarie, ma sa prendere decisioni a seconda di quel che il destino gli mette tra le mani. Il resto lo fa la dialettica, dono di mammà (la signora Mourinho deve essere una rompiballe micidiale). Mister Giampiero (Gasperini) non è Unto per niente: per arrivare dov'è s'è fatto un mazzo così. Bravo, bene, bis. Quando "arrivi" e non sei Special, però, ti tocca scegliere: 1) Vai dritto per la tua strada come fanno i muli col paraocchi perché sai che puoi farcela da solo. 2) Capisci che a certi livelli - se non ti chiami Sacchi - devi essere meno cocciuto e forse è meglio se rivedi il tuo "credo" pallonaro.
Il "caso Gasperini" racconta la favella di un allenatore che, consapevole, ha fatto e sta facendo di tutto per mettersi nei guai. A Palermo l'allenatore con la zazzera ha scelto di vestire i panni del Tafazzi con la lavagnetta: difesa a tre (contro il parere di patron Moratti e di gran parte dell'opinione pubblica), Pazzini in panchina (contro il parere di patron Moratti e di gran parte dell'opinione pubblica), Sneijder pure (contro il parere di patron Moratti e di gran parte dell'opinione pubblica). Come dire: vinco con le mie idee alla faccia di tutti. Gli è andata male, ma anche in caso di successo avrebbe migliorato di pochissimo la sua posizione di "precario per natura": in fondo tutti avrebbero aspettato il primo passo falso per rinfacciargli il fatto di essere un fortunello capitato per caso sulla panchina dei campioni del mondo.
Dice: . Facilissimo. L'allenatore saggio deve semplicemente trasformarsi in un gran paraculo e dire "sì" anche se pensa "no". Soprattutto, il malcapitato deve porsi due semplici domande prima di cominciare. 1) L'Inter deve ringraziare me per aver accettato il posto o sono io che devo ringraziare l'Inter per avermi offerto un'opportunità mostruosa? 2) Io, allenatore provinciale, impongo il lavaggio del cervello a gente che ha vinto tutto come Cambiasso, Zanetti, Sneijder e altri mammasantissimi o è meglio se mi faccio guidare da loro tra le sacre vie di Appiano Gentile, un tempo solcate dal dio Mou?
Ebbene, Gasperini ha scelto di percorrere la strada del lucido suicidio professionale e difficilmente ne uscirà vivo. Si può dire che Moratti è un presidente complicato, che la società Inter attraversa un periodo di crisi, che se prendi un tecnico che adora il 3-4-3 difficilmente cambierà modulo, ma una cosa è sicura: mister Gasperini è stato avvisato, consigliato, guidato verso la via della tranquillità ed invece ha preferito alzare una barriera alta e fastidiosa. Ora, al di là dei risultati, ha solo una chance per salvarsi: fare un passo indietro e reimpostare la squadra nel modo in cui la squadra medesima vuole giocare. Così fece l'Unto Josè e alla fine vinse tutto, così non fece il bisunto Benitez e finì (senza aver troppe colpe, sia chiaro) a strafogarsi di pandori e panettoni fuori dal cancello della Pinetina.