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Biraghi non si nasconde: "In famiglia tutti nerazzurri e l'interesse dell'Inter fa piacere. Dico grazie alla società, Maicon e Zanetti i miei riferimenti"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"I primi calci li ho dati nel Carugate, dove c’era una scuola calcio dell’Inter. Poi, a dieci anni sono entrato nel settore giovanile nerazzurro. Ho avuto maestri importanti quali Pea, Manicone, De Paoli. L’Inter lavora bene con i ragazzi. In campo e fuori dal campo. I dirigenti mi hanno aiutato a diventare ragioniere. È bene avere un piano B". Lo dice Cristiano Biraghi che, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista del match della Fiorentina contro il Milan, non nasconde la sua riconoscenza per l'Inter e il suo attaccamento al nerazzurro.

Ricorda un derby vinto a livello giovanile?
"Un 4-1, con la Primavera. Con me giocavano Destro, Obi, Santon. Una grande gioia. Nella mia famiglia sono tutti interisti".

Il campione dei suoi sogni?
"Ronaldo. Il Fenomeno. Un genio del calcio. Con la maglia nerazzurra ha fatto innamorare una generazione di giovani".

I modelli di riferimento nel suo ruolo?
"Maicon. E, naturalmente, capitan Zanetti. Un simbolo. Oggi i terzini di spinta più forti in Serie A sono Alex Sandro e Kolarov".

È vero che è vicino all’allungamento del contratto con la Fiorentina?
"Di questi argomenti si occupa il mio procuratore".

L’Inter, però, la starebbe corteggiando?
"Un anno fa il Milan, ora l’Inter. Sono voci che fanno piacere. Ma io sto bene alla Fiorentina. Molto bene".

Arriverà un messaggio prima della sfida con il Milan da qualche amico nerazzurro?
"Più di uno. Ho amici anche tra i capi della curva dell’Inter".


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