Bobadilla è un ultrà: "Voglio l'Inter. E vi svelo che..."
Fonte: Gazzetta dello Sport
Raúl Marcelo Bobadilla è nato a Buenos Aires il 18 giugno 1987. Attaccante poliedrico, forte fisicamente, ma anche dotato di tecnica e velocità. Un recente passato nel Borussia Mönchengladbach in Germania e ora la parentesi svizzera con lo Young Boys. Di parentesi parliamo, perché il suo obiettivo è quello di arrivare al più presto in Italia, all'Inter. «Voglio l’Italia e sogno l’Inter», dice alla Gazzetta dello Sport il giustiziere dell'Udinese in Europa League (tripletta).
Sicuro?
«Non ho alcun dubbio. Voglio venire a giocare da voi. E’ il paese che amo. Quando posso, da Berna, prendo la macchina e in tre ore sono a Milano a fare shopping nei negozi del centro. Ho una fidanzata, ma sta in Argentina».
Il sogno Inter come nasce?
«Da sempre. Una squadra che mi affascina. Ci sono tanti campioni e tanti argentini».
Li conosce?
«Ci siamo scambiati un saluto in aeroporto una volta. Ma non posso dire di conoscerli: apprezzo tanto Zanetti, Milito, Palacio. Che giocatori».
Segue il campionato italiano?
«Sempre, in tv. Mi metto a casa tranquillo con un po’ di carne argentina e una buona birra e guardo soprattutto l’Inter, ma anche il resto. Adoro tutto del vostro paese. Qui a Berna frequento tanto il ristorante "Luce" e vado matto per la pasta».
Quali sono gli attaccanti italiani che le piacciono?
«Toni l’ho sempre apprezzato. Ma anche Di Natale e Totti».
Lei, invece, come ama giocare?
«Non l’ha visto (e ride)? Sono una prima punta. Adoro sentirmi il difensore alle spalle, mi piace ricevere spalle alla porta. Ma anche infilarmi negli spazi e poi calciare forte in porta, come ho fatto con l’Udinese».
Che contratto ha?
«Con gli Young Boys fino al giugno 2014».
Ma non sta bene a Berna? La Svizzera è decisamente più rilassante dell’Italia...
«Io qui sto davvero molto bene. La vittoria con l’Udinese è stata importante. Domenica col Lucerna dobbiamo riscattarci in campionato. Ma voglio realizzarmi e punto a venire da voi. Il vostro campionato mi attira troppo, ci penso sempre di più».
E in Argentina per chi tifa?
«Boca, naturalmente. Anche il nostro torneo lo seguo sempre».
Un idolo del suo Paese? Non vale Maradona...
«Io ne ho sempre avuto soltanto uno: Carlitos Tevez».