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Bologna, Castro: "Studio Lautaro: è fortissimo e capitano di una delle squadre più grandi del mondo"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Santiago Castro sta iniziando a carburare nel Bologna. L'attaccante argentino ha un modello chiaro: Lautaro Martinez. "Lo guardo, studio i suoi movimenti e cerco di fare come lui", confessa al Corriere dello Sport.

Com’è questo Bologna rispetto a quello di Motta? 
"Per me siamo uguali all'anno scorso. Siamo una famiglia. Di diverso c'è che gli avversari adesso giocano in un altro modo contro di noi. Non è più la stessa cosa". 
 
E non è la stessa cosa nemmeno per lei. Ora che Zirkzee è andato al Manchester United è lei ad aver ereditato le sue responsabilità in attacco. 
"Joshua, qui a Bologna, ha fatto un qualcosa di straordinario. Ha dimostrato un gran livello. Io l'ho guardato molto cercando di imparare da lui che quando è andato via mi ha detto che mi ha visto preparato e che devo continuare a lavorare. Mi ha mandato un messaggio il giorno del mio compleanno, che poi è stato il giorno dell’esordio in Champions. Mi ha scritto cose importanti. Indossare il numero 9 dopo di lui, ma anche dopo Julio Cruz, dopo Marco Di Vaio, dopo Rodrigo Palacio è una bella responsabilità. A me le responsabilità piacciono, anzi le cerco". 
 
Intanto nelle ultime due trasferte consecutive a Como e a Monza ha fatto gol. 
"Uno e due gol, ma io penso a dover fare di più. Anche mio papà mi dice che devo andare per fare di più". 
 
Per il suo stile di gioco, lei è stato paragonato al suo connazionale Lautaro Martinez. 
"Non è uguale, ma io penso a giocare come lui che è un giocatore fortissimo, che è un capitano di una delle squadre più grandi del mondo. L'ho conosciuto personalmente prima di Bologna-Inter della scorsa stagione e mi ha detto che il calcio italiano è durissimo. Nello stile di gioco siamo simili, io ho guardato i suoi movimenti, non solo i suoi ma di tutti i numeri 9. Con Retegui ho parlato prima di Genoa-Bologna, mamma mia, un gran giocatore. Per la "garra" mi hanno accostato a Tevez, quella non deve mancare mai. Ma io guardo anche Julian Alvarez perché per me guardare un giocatore di classe mondiale è meglio: posso nutrirmi da questi". 
 
Ma il suo idolo in assoluto chi è? 
"Messi, lo seguo fin da piccolo. Chi è nato dopo il 2002 in Argentina guarda Messi. Maradona è un idolo, ma è lassù, lontano". 


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