Bolzoni: "Ibra il più forte, Dacourt schietto. Mou, che ricordi! Con Muntari mi divertivo così"
Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista del Palermo Francesco Bolzoni ripercorre le tappe della sua parentesi all'Inter: "Dacourt era schietto, non le mandava a dire e mi spingeva a fare bene. Vieira una persona da "dieci", ma si faceva gli affari suoi. Crespo bravo ragazzo, mi aiutava. Ibrahimovic il più forte di tutti. Antipatico? Con me no, ho detto di essere più forte di lui ma scherzavo. La storia di Bolzoni che parla di Ibra è un equivoco. Si trattava di Benzoni non Bolzoni, un amico che gioca in seconda categoria. Dice di essere più bravo di Ibra e noi lo prendiamo in giro. Corse con Muntari? Le auto piacciono anche a lui. Quando si partiva da Milano per andare a Como ad allenarsi, con Muntari o Materazzi, se ne beccavi uno in autostrada, ci si divertiva". Poi si parla anche del suo rapporto con Mancini: "Mi portò in prima squadra a diciassette anni facendomi esordire in Champions contro il Psv. Non me l'aspettavo e avevo un po' di fifa. Espulso Chivu, dissi a Jimenez: meno male, non entro. San Siro era pieno rischiavo di farmela addosso. Invece, Mihajlovic mi chiamò e Jimenez si mise a ridere. Nella partita di ritorno, ero titolare. Mi stirai e feci finta di nulla. Mancini si arrabbiò, ma non volevo uscire dopo un'ora". E Mourinho? "Mi fece giocare poco. A lui, comunque, debbo l'esordio in A, perdemmo a Cagliari, brutta partita. Negli spogliatoi disse: Salvo due cose, il gol di Ibra, l'esordio di Bolzoni".