Bonazzoli e il miracolo Salernitana: "Sabatini mi chiama testa di c... per un motivo. Inter un carro armato"
L'incredibile salvezza della Salernitana raccontata da uno dei suoi protagonisti. Federico Bonazzoli, attaccante della compagine granata, scrive un lungo e bellissimo racconto per il sito Cronache di Spogliatoio nel quale ripercorre le tappe di questa volata inconcepibile e stupenda per tutta la città campana. Passata anche da momenti durissimi come gli inciampi del mese di marzo: "Quando inizia marzo, è un delirio. Dobbiamo giocare tre partite: Inter, Sassuolo e Juventus. Non vincevamo da due mesi e all’andata con l’Inter ne avevamo prese 5. Al ritorno è un disastro: sono più forti, non c’è niente da fare. Ci passano sopra come un carro armato. La vera arma letale, però, ce l’abbiamo noi. Si chiama Davide Nicola e ha fatto un bel po’ di cose. Ci tratta ognuno come un protagonista della stessa favola. Ha cancellato il passato, non contava più. Ci ha capiti".
Bonazzoli racconta anche un gustoso aneddoto sul suo rapporto con l'ormai ex ds Walter Sabatini: "Un giorno mi ha convocato per dirmi che contro lo Spezia sono fuori. La tensione si può toccare con mano. Siamo io e lui, uno davanti all’altro, e io insisto perché voglio aiutare la squadra, accetto la decisione dato e voglio contribuire allenandomi con i miei compagni. Vedo che mi scruta, e nei suoi occhi leggo l’orgoglio per aver ricevuto la reazione sperata. Io lo so che stravede per me, e se mi chiama 'Testa di cazzo' invece di 'Federico', è proprio perché vuole spronarmi. Prima di congedarsi, mi ripete la stessa frase che ormai accompagna ogni nostro incontro: 'Alza la testa, ti voglio vedere in faccia mentre ti alleni. Non ti devi nascondere'. (...) (Dopo la fine del match con l'Udinese) corro verso Sabatini per abbracciarlo e per la prima volta, invece di chiamarmi 'Testa di cazzo', mi chiama Fede. Mi dice: "Questa salvezza è merito tuo. Sei forte, non dimenticarlo mai". Non è solo merito mio, lo sa, ma io inizio nuovamente a piangere e lui pure. Non c’è più motivo di coprirsi la faccia con lo scaldacollo. Voglio che tutti vedano le mie emozioni".