Boniek: "Capisco la gente, ma bisogna ripartire. Gare ravvicinate? Lo sport d'elite è per gente preparata"
Zibì Boniek, presidente della Federcalcio polacca e vecchia gloria della Serie A, è stato ospite questa mattina ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport. "Capisco la gente, in questo clima particolare è difficile avere entusiasmo - ha detto -. D'altra parte bisogna ripartire. In Polonia la gente vorrebbe tornare a giocare, a una vita normale. Ogni persona chiaramente ha i suoi pensieri e sono diversi dal vedere una partita di calcio".
Difficile, anche in Polonia, trovare una soluzione. Ma per fortuna dei polacchi il coronavirus ha colpito in misura minore che in Italia. Resta, in ambo i casi, il dilemma su come e se ricominciare a giocare. "Qualsiasi sistema adotti ci sono sempre vinti e vincitori, chi perde e chi si lamenta - ha detto ancora Boniek -. Tutto quello che stiamo combinando è dovuto a una pandemia, non alla furbizia di un dirigente o di qualcun'altro. Purtroppo c'è il rischio che ognuno pensi per sé. I playoff in Serie A? Se accettano tutti o se qualcuno prenderà questa decisione la si dovrà accettare. In Polonia abbiamo deciso con molto anticipo che se il campionato non riprenderà chi è primo è campione e va in Champions. L'Uefa pensa che si debbano chiudere tutte le competizioni nazionali. Dietro alle partite ci sono tanti interessi. Quella di chiudere, come fatto in Olanda, è la soluzione più facile. Però la grande domanda è anche quando finirà tutto questo".
Sempre secondo Boniek, quella di chiudere il campionato tra diversi mesi e poi ripartire con l'anno solare per una nuova stagione può essere "una soluzione intelligente. Si potrebbero iscrivere alle coppe europee le squadre che occupano determinati posti e poi ad autunno finire il campionato per ripartire con un altro a gennaio. Ognuno ha la sua versione e può avere ragione. Poi però c'è chi deve prendersi la responsabilità di decidere. Io, ad esempio, sono per i campionati regolari che iniziano ad agosto e finiscono a maggio. Sperando che il coronavirus tra un anno sia un brutto ricordo".
Se, come sembra, si ripartirà invece a giugno con gare molto vicine tra loro, a fare la differenza potrebbe essere l'aspetto atletico. "Giocare così spesso crea dei problemi, ma il valore fisico nello sport è importante - ha detto ancora Boniek -. Chi si gestisce meglio vince. E' una situazione particolare, ma lo sport professionale è per gente preparata che anche adesso, in casa, dovrebbe tenersi in forma. Queste emergenze danneggiano i deboli, non i forti. Vale nel calcio e nella vita".
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