Boninsegna su Bmg-Inter del 1970: "Ancora oggi quello che dicono in Germania mi fa inca...re"
L'Inter torna a Moenchengladbach e in Germania si torna a parlare della famosa lattina che colpì Roberto Boninsegna che costò alla formazione tedesca la ripetizione della partita di andata della sfida di Coppa Campioni del 1970-71, che sul campo si era chiusa con la clamorosa vittoria dei Fohlen per 7-1. E per farlo, la Bild è tornata a sentire Roberto Boninsegna, questa volta in una formula particolare: attraverso un'intervista doppia con Rainer Bonhof, tra i principali protagonisti del match sul fronte biancoverde: "Quello che è stato scritto e detto in Germania dopo quella partita mi fa ancora incazzare. Soprattutto le parole di Jupp Heynckes, che ha affermato dopo la partita che ho simulato clamorosamente. Heynckes è stato un grande attaccante, ma come persona non lo rispetto più".
Boninsegna spiega poi la sua versione dei fatti: "Prima di tutto vorrei dire che la partita non avrebbe mai dovuto svolgersi al Bökelberg! I tifosi tedeschi stavano dietro una staccionata, alta solo un metro e mezzo, altrimenti non c'erano barricate. Mi hanno sputato addosso e mi sono stati lanciati oggetti. Ricordo ancora che c'erano già alcune lattine in disparte. Ma non ho visto arrivare la lattina che mi ha colpito. Poi un commissario Uefa si è seduto di fronte a me nello spogliatoio. Avevo un enorme bernoccolo sulla parte posteriore della testa. Ha scritto il rapporto e ricordo ancora che mi ha detto in francese: "Tu n’es pas un menteur" - "Non sei un bugiardo"". Il giocatore del Gladbach Luggi Müller giura però di aver sentito Sandro Mazzola urlarti di lasciarti andare: "Sciocchezze! Non ho più visto Mazzola in campo. Solo rientrato nello spogliatoio dopo il primo tempo, quando mi ha informato che l'arbitro aveva dichiarato terminata la partita al 28esimo". La Uefa decise di far rigiocare la partita a Berlino: "L'Inter mi ha chiesto se volevo giocare il replay perché non ero più ben gradito in Germania, come puoi immaginare. Tutti mi hanno accusato di essere un bugiardo e un attore. Ho risposto che non avevo paura di nessuno". Alla fine dell'intervista, però, Boninsegna manda un invito cortese a Bonhof: "Te lo prometto: non appena sarà passato questo folle periodo dovuto al Covid-19, ti invito cordialmente da me al Lago di Garda, per mangiare pesce fresco e bere ottimo vino. E per favore, porta con te i miei amici Franz Beckenbauer e Hans-Peter Briegel".