Bonolis: "A Roma risultato non scritto. Scudetto? Favorite le prime quattro"
di Egle Patanè
In vista della trasferta all'Olimpico contro la Roma, il nerazzurro Paolo Bonolis, intervenuto sulle frequenze di New Sound Level 90FM ha ampiamente risposto sulla gara contro i capitolini, partendo dallo Special One: "Mourinho è certamente molto legato ai tifosi dell’Inter per la meravigliosa stagione del triplete, però sono passati anche oltre 10 anni. Abbiamo molta riconoscenza per il biennio in cui ha lavorato all’Inter e bisogna ricordarsi sempre del bene che qualcuno ci ha fatto. Poi ognuno fa la sua vita ed è giusto che ogni professionista scelga il meglio per la propria carriera. Il campionato è molto equilibrato, ci sono 3-4 squadre che ad ogni giornata si schiaffeggiano per superarsi, si sono accorciate le distanze dopo la grande partenza di Napoli e Milan. Credo che le prime quattro per struttura della rosa saranno quelle che concorreranno per lo scudetto, le vedo favorite rispetto alle altre".
Ancora su Roma-Inter:
"Nulla è scritto prima della partita, altrimenti l’Italia si sarebbe qualificata per gli ultimi due mondiali, il calcio si materializza in novanta minuti e difficilmente risponde alle previsioni. La Roma ha molte assenze, l’Inter ne ha alcune dietro ma quello che fa il risultato sono le circostanze. La Roma gioca in casa ed ha bisogno di riscattarsi e sicuramente Mourinho vorrà fare bella figura. L'Inter vuole continuare a masticare quella determinazione che Inzaghi gli sta dando dall’inizio di campionato. Sarà una bella partita ma non credo ci sia un risultato già scritto. Penso che Mourinho voglia particolarmente bene a Zaniolo, gli sta dando uno stimolo in più per cercare di non farsi bloccare e gli sta dando anche un consiglio per invitarlo a ragionare sulla sua carriera. Gli sta dando convinzioni in più, sta lavorando sulla sua autostima e sta aggiungendo autostima, è un lavoro da padre".
Il mio Roma-Inter preferito?
"C’è stata la vittoria della Coppa Italia, ma la verità è un Roma-Inter che ricordo a malapena perché ero piccolo, ma mio padre e mio zio mi portarono a vederla al San Paolo, perché i giallorossi avevano il campo squalificato, ed è stata la prima partita che ho visto allo stadio in tutta la mia vita. Senza Lukaku abbiamo perso una possibilità di gioco, abbiamo dovuto cambiare la modalità di sviluppo del gioco e Simone Inzaghi è stato bravissimo. Con Lukaku e Hakimi potevamo aspettare più bassi gli avversari e prendere la difesa avversaria in velocità. Conte si è reso conto dopo poche giornate che era meglio questo atteggiamento tattico piuttosto che il pressing alto. Dzeko ha grandissima visione di gioco e una grande capacità di gestione della palla e questo favorisce gli inserimenti dal centrocampo e dalle fasce, quest’anno facciamo 5-10 secondi di pressing nell’area avversaria. Inzaghi è stato molto bravo, non ha sprecato l’opportunità che la rosa dell’Inter ti offre. Anche Perisic è un fattore, è un grande atleta nonostante non sia più giovanissimo, riesce a farsi avanti e indietro sulla fascia e in più abbiamo Dimarco che offre all’allenatore la possibilità di alternare gli effettivi sulla fascia sinistra. Qualora volesse partire per scelta di vita e di carriera sono sicuro che l’Inter stia già pensando alla copertura in quel ruolo".
Sul caos plusvalenze:
"Io non ho nulla contro il tifoso juventino, ma per quanto riguarda la società Juve oggettivamente negli ultimi 20 o 30 anni è sempre finita in mezzo a ogni polemica e ad ogni inchiesta e questo è un dato di fatto. Da Calciopoli, al doping, alla Superlega, alle plusvalenze, in un modo o nell’altro questa società nei suoi dirigenti pensa che il potere e l’importanza gli permettano di vivere con regole differenti dagli altri. Quando ci si senti intoccabili succede questo, se la cantano e se la suonano come preferiscono e capita veramente molto spesso. È vero che qualcosa di spiacevole è capitato ad ogni società, ma loro finiscono sempre invischiati in queste brutte storie".
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Sabato 14 dicembre