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Branchini: "Commissioni agli agenti troppo alte? Demagogia. Siamo parte organica del sistema"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Momento di emergenza per il calcio. Giovanni Branchini, decano degli agenti, parla al Corriere dello Sport per discutere soprattutto del ruolo dei procuratori e delle possibili scelte dei calciatori., sempre al centro delle polemiche.

L’anno scorso i 20 club di Serie A hanno girato di commissioni agli agenti 187,8 milioni. Giovanni Branchini lei è un agente FIFA ed è tra i nomi più prestigiosi e credibili della categoria: che riflessione le viene da fare? 
"Sono le cifre del calcio, non mi sembra ci sia niente da stupirsi. Trovo obsoleto cavalcare questa tigre". 
 
Il mercato è mercato.  
"La FIGC ogni anno comunica questi dati perché ha l’obbligo di farlo. E io dico: bene, ora noi agenti aspettiamo che venga applicata anche la norma del CONI per pubblicare tutte le operazioni che vengono fatte. Invece di perderci in demagogie, chiediamo più trasparenza. Sappiamo tutti che per quanto entra nelle tasche dei procuratori ci sono poi benefici per l’erario ".  
 
E’ un sistema che negli ultimi anni si è gonfiato a dismisura. 
"C’è stata un’impennata collettiva. Ci sono valori aumentati in entrata e in uscita. Da anni la presenza degli agenti è funzionale al sistema ed è diventata sempre più strategica. E’ successo perché è cambiato profondamente il mondo del calcio. Il valore delle commissioni non è aumentato in maniera astratta, ma all’interno di un’economia. Se un’operazione è legittima, si tratta di un accordo tra le parti che rispetta le leggi del libero mercato. Oggi si parla tanto di riduzione degli stipendi e di tagli, ma lei ha visto con chi stanno trattando i calciatori?". 
 
Direttamente con le società, saltando a piè pari l’AIC. 
"Appunto. Nessuno dei calciatori che oggi sta trattando il taglio dello stipendio è andato a chiedere parere all’AIC. E’ un accordo tra le parti. I club sono liberi di servirsi degli agenti, e allo stesso tempo i calciatori sono liberi di affidare la gestione della propria professione agli agenti. Mi spiace se a qualcuno non piace, ma è così. L’agente è parte organica di questo sistema che negli anni ha raggiunto queste cifre". 


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