Brocchi: "Ronaldo era un mix di Messi e CR7". Poi torna sull'esperienza all'Inter
Ospite del canale YouTube di The Squad, durante la trasmissione CALCIO., l'ex calciatore Cristian Brocchi ha parlato a lungo della sua carriera, focalizzandosi anche su un suo ex compagno di squadra piuttosto famoso, Ronaldo: "Quando ci sfidavamo in allenamento sapevi già che avresti fatto una figura meschina. Con lui la cosa bella è che a differenza di altri calciatori che dopo un numero ti prendevano in giro, con lui ridevi perché era talmente disumano... Ronnie era l'esatto mix tra Cristiano Ronaldo e Messi. Messi ha le sue caratteristiche, CR7 le sue. Da anni facciamo la guerra tra chi è pro l'argentino e pro il portoghese, Ronnie aveva le cose migliori di entrambi. L'integrità fisica si può intendere in modi diversi, fa parte di come vivi la tua vita, gli allenamenti, la preparazione, normale che guardare il modo in cui si curano Cristiano Ronaldo e Messi rientra nel concetto di arrivare ad alti livelli. Ma parlando di livello tecnico e fisico Ronaldo per me è il migliore. L'ho incontrato due volte, all'Inter quando era ancora al top, pur venendo da un infortunio grave. Poi al Milan quando andava verso la fine della carriera, quando aveva altri problemi ed era sovrappeso. Ma era impossibile anche in quelle condizioni. Se Ronnie avesse giocato ai tempi di Messi o CR7, ci sarebbe stato anche lui con loro a segnare la generazione. La maggior parte degli avversari avrebbero messo il brasiliano appena sopra, perché dopo aver parlato con i difensori migliori al mondo, da Nesta a Maldini, lo dicono tutti. Ci sarà un motivo".
Si passa poi all'esperienza all'Inter: "Ci sono stato un anno, che poi in realtà sono stati 5 mesi perché sono stato fermo tanto per un'operazione alla schiena. Tante persone che mi conoscono e hanno seguito il mio percorso dicono che io fossi un giocatore di quantità ma anche di qualità, però fino all'anno di Verona calciavo di destro e di sinistro allo stesso modo. Venivo dal settore giovanile, quello del Milan, dove l'insegnamento della tecnica era la base di ogni cosa. Quando giocavo sulla fascia a Verona andavo veloce e tecnicamente non avevo problemi. L'infortunio alla schiena mi ha tolto tanto. Quando sono entrato in sala operatoria il chirurgo mi ha detto che rischiavo di non giocare più perché era un problema molto grave e quando sono rientrato con il sinistro non riuscivo più a calciare bene, lo facevo solo in diagonale basso. Non riuscivo a lanciare di 30 metri come prima. Avevo i movimenti bloccati e ho perso velocità, non riuscivo più a fare l'esterno, mi mancavano gli spunti. Allora ho iniziato a fare la mezzala pura".