Burdisso: "Moratti credeva nell'Inter, voleva continuare la dinastia"
di Christian Liotta
L'Inter del dopo Calciopoli.
"Dopo Calciopoli Moratti è venuto a parlarci in maniera diversa. Ci parlava sempre come un padre. Quella volta ci ha parlato da presidente, ci disse che contava tanto su di noi e dovevamo vincere, tutti insieme".
Primo scudetto.
"C'era un feeling diverso per quella partita di Siena, perché dovevamo vincere tre giorni prima e invece avevamo perso con la Roma. Lì l'attesa doveva finire e quello si respirava nell'aria".
Mourinho.
"Nel primo giorno ha fatto una riunione con noi e ricordo che tra tantissime cose che disse ce n'è fu una. Era il 6-7 luglio, disse: 'Io fino al 6-7 ottobre non ripeterò nessun esercizio in allenamento. Le farò tutte diverse'. Erano cose che davano ancora più spinta alla sua leadership.
Inter-Manchester.
"Questo è il calcio, bisogna saper perdere, saper scommettere e aspettare il giro giusto per vincere. Mi ricordo il discorso di Mourinho dopo la partita, invece di sottolineare cosa non era andato ci disse che aveva capito di cosa aveva bisogno l'Inter per vincere la Champions. Fu un messaggio forte per tutti, per società, giocatori e tifosi. Alla fine ha avuto ragione".
Altre notizie
Sabato 14 dicembre