Calcagno, vice pres. Aic: "Si gioca troppo, non c'è equilibrio tra interessi tv e soste"
Intervistato da Tutto Mercato Web, il vicepresidente dell'Assocalciatori Umberto Calcagno ha commentato la decisione di far disputare a porte chiuse tutti gli eventi calcistici e sportivi in generale fino al 3 aprile: "Siamo in una situazione di eccezionalità, nella quale per noi il bene primario è la salvaguardia della salute dei calciatori. Dipendiamo tutti dalle autorità governative e ci dobbiamo adattare, tutelando questo bene primario in base a quanto deliberato iamo in contatto con rappresentanti di squadra di tutte le categorie professionistiche, ovviamente le sensibilità sono molto diverse. Oggi l'unica cosa fattibile sono le porte chiuse, noi abbiamo interpellato anche l'associazione dei medici sportivi, affinché vengano messe in atto tutte le tutele per garantire la sicurezza sul lavoro dei calciatori e delle loro famiglie. Non si può parlare di rischio zero, ma l'ambiente di lavoro dovrà essere trattato nei modi più opportuni. E noi imporremo di rispettare al massimo le indicazioni del governo".
A proposito della mancanza di finestre per le partite rinviate e del congestionamento del calendario, Calcagno aggiunge: "È un tema che noi abbiamo posto, anche con studi fatti dai nostri tecnici e dai medici, ormai da una decina d'anni. Che si giochi troppo è fuori dubbio, avevamo proposto anche di iniziare prima il campionato. E siamo tra i fautori di una pausa natalizia più lunga. Oggi non si trova un equilibrio tra gi interessi televisivi e le soste. Poi si parla anche della nuova Champions, che comporterà più partite nella fase a gironi. Prima o poi i nodi verranno al pettine".