Calciopoli: l'opinione di Fabio Ravezzani
Fonte: Fabio Ravezzani per QSVS
"Noto che le poche righe che ho scritto sul processo di Napoli hanno scatenato molte reazioni. Tra tante letture diverse di questa storia esiste, a mio avviso, un fatto certo. E cioè: quel processo non sta in piedi e la conduzione da parte del pm è stata sbagliata e discutibile. A questo va aggiunto il comportamento di Narducci all'esterno del processo stesso, che giudico gravissimo e inquietante se non altro per motivi di opportunità. Su questo, personalmente, non ho incertezze.
Altro è discutere il piano sportivo. La mia premessa è questa: tra le tifoserie e tutti gli ismi connessi (interismi e juventinismi) è praticamente impossibile avere un approccio equilibrato all'argomento. Raramente ho sentito i sostenitori delle due squadre riconoscere le proprie colpe, oltre a indicare quelle degli altri. Riassumendo: per la quasi totalità degli interisti la Juve rubava e l'Inter meriterebbe risarcimenti ben oltre lo scudetto del 2005. Per gli juventini, invece, era l'Inter che metteva sotto controllo tutto il calcio nazionale attraverso i telefoni al solo scopo di creare artatamente uno scandalo che rovesciasse i veri valori del calcio.
Avere a che fare con due partiti tanto assolutisti e accecati dal rancore, quando non dall'odio, è francamente impossibile per chi, come me, crede che la verità non possa essere mai assolutamente di una fazione o dell'altra. Nello sport, come nella politica, mi ritengo un terzista. Una persona, cioè, che ritiene esista del buono e del vero nelle posizioni diverse, anche contrapposte. Amo la sintesi, nelle vicende umane, capaci di rappresentare comunque realtà complesse. Quella sportiva di Calciopoli è un groviglio pressocchè inestricabile. Diffido, quindi, di chi legge tutto in un'unica chiave. Ciò detto, visto che di questi tempi van di moda gli elenchi, gliene faccio uno anch'io riguardo alcune cose su cui non ho dubbi.
Non ho dubbi sul fatto che la sentenza sportiva del 2006 sia stata affrettata, pressapochista e sommaria. Non ho dubbi sul fatto che (guarda caso) i poteri forti politici ed economici siano stati sostanzialmente tutelati. Non ho dubbi sul fatto che tutti telefonassero e, facendolo, cercassero di ottenere un occhio benevolo da parte della classe arbitrale. Non ho dubbi sul fatto che ci siano telefonate e telefonate, metterle tutte sullo stesso piano sarebbe un altro errore. Non ho dubbi sul fatto che Moratti si sarebbe molto preoccupato se avesse scoperto che prima di uno Juventus-Inter c'era stato un dialogo tra Moggi e Bergamo simile a quello Facchetti-Bergamo prima di Cagliari-Inter. Non ho dubbi sul fatto che quel mondo avesse regole non scritte, che tutti conoscevano, e regole scritte che nessuno rispettava. Non ho dubbi sul fatto che manchino troppi pezzi del mosaico per sapere fino in fondo cosa sia successo. Non ho dubbi sul fatto che l'unica colpa, oggi, sia smettere di interessarsene, di continuare a indagare, di cercare di capire. Senza i paraocchi, quelli che in questa vicenda, mi sembra, continuino a usare quasi tutti".