Calciopoli, si continua a mettere in mezzo l'Inter
Fonte: La Stampa
Prosegue il processo legato a Calciopoli e ieri davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli è stato ascoltato come testimone il colonnello dei carabinieri Auricchio, al quale è stato contestato il fatto di non aver posto la dovuta attenzione alle telefonate che intercorrevano tra l'Inter e l'allora designatore degli arbitri Paolo Bergamo. "Tutte le telefonate intercettate sono state riportate e quelle che non sono state riportate sono state compendiate", ha replicato l’ufficiale alle domande dell’avvocato Prioreschi, uno dei legali difensori di Moggi. Oltre alla mancata segnalazione delle conversazioni telefoniche tra l’ex designatore Bergamo e la segretaria Fazi riguardanti presunte telefonate di Moratti, le domande vertevano anche su una cena che avrebbe organizzato con Facchetti perché all’Inter si lamentavano degli arbitri. Nessuna traccia, nelle intercettazioni, neanche di un colloquio circa una telefonata in cui Bergamo riferisce di conversazioni con Moratti.
Prioreschi, in tal senso, ha sottolineato che l’utenza dell’ex designatore era sotto controllo e che sarebbe stato improbabile lasciarsi sfuggire questi dettagli. "Non me lo so spiegare, Facchetti avrà chiamato su un altro numero", ha detto Auricchio e il pm ha ammesso che "forse qualcosa sarà anche sfuggito". Insomma, in un modo o nell'altro si continua a cercare di coinvolgere la società nerazzurra nello scandalo che per tutti ha ormai il volto di Luciano Moggi, e non è una coincidenza se a riportare la notizia sia stata una testata di Torino, La Stampa. La presunzione di colpevolezza, per qualcuno, evidentemente è pari alle prove esposte sotto gli occhi di tutti, e il fatto che l'Inter abbia beneficiato delle sentenze post Calciopoli a qualcuno non è ancora andato giù.