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Calendario pieno, Rodri lancia l'allarme: "Sciopero dei giocatori? Penso che siamo vicini"

di Mattia Zangari

La nuova Champions e il Mondiale per Club allargato, che aggiungono ulteriori partite a un calendario già affollato di impegni, preoccupa sempre di più gli addetti ai lavori, soprattutto quelli al vertice della piramide del calcio. E' il caso di Rodri, che nella conferenza stampa della vigilia di Manchester City-Inter ha lanciato l'allarme: "Penso che ci siamo vicini a scioperare, penso che sia l'opinione generale dei giocatori. E se continua così, arriverà un momento in cui non avremo altra scelta - le parole del centrocampista spagnolo -. Dalla mia esperienza, posso dirvi che 60-70 partite a stagione non sono giuste. Tra 40 e 50 è il numero di partite in cui un giocatore può giocare al massimo livello, dopodiché si cala di rendimento perché è impossibile mantenere il livello fisico. Quest'anno possiamo arrivare a 70, forse 80, non lo so. Dipende da quanto lontano si va nelle competizioni. A mio modesto parere penso che sia troppo. Penso che dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Qualcuno deve prendersi cura di noi stessi perché siamo i personaggi principali di questo sport o business o come vuoi chiamarlo. Non tutto è denaro o marketing, è anche la qualità dello spettacolo. Quando non sono stanco rendo meglio e se la gente vuole vedere un calcio migliore, abbiamo bisogno di riposare solo qualcosa da mettere lì". 

Una posizione che PFA, l'unione di tutti i calciatori della Premier League, della FA Women's Super League e delle English Football Leagues, ha commentato così in una nota ufficiale: "I giocatori e i loro sindacati hanno chiesto di essere ascoltati e di essere una parte centrale di questi processi. Quando vengono ignorati, la conseguenza naturale è che i giocatori inizieranno a considerare possibile ogni opzione. I giocatori stanno ripetutamente dicendo che basta così, e questo deve ora fungere da serio campanello d'allarme per le autorità". 


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