Calvarese svela: "Giacomelli non sarà più arbitro, ora valuta una causa milionaria contro l'AIA"
"Da giovedì 27 ottobre scorso Piero Giacomelli non è più arbitro. L’ex fischietto della sezione di Trieste è stato estromesso dall’AIA per aver perso il ricorso alla Corte del CONI". A svelarlo è Gianpaolo Calvarese, in un contributo scritto per Calcio e Finanza, dove ha spiegato per filo e per segno la vicenda che ha allontanato l'ex collega dai campi di Serie A nell'estate 2021, a seguito di controlli incrociati ordinati da FIGC e AIA circa l’esattezza di alcuni rimborsi.
Giacomelli, assieme a Massa, è stato sospeso, ha accettato la pena con patteggiamento e successivamente è stato reintegrato. Ma non è finita lì: "il 2 febbraio 2022 - spiega ancora Calvarese - Giacomelli viene sospeso nuovamente, per 14 mesi, ancora per la questione rimborsi (la cifra incriminata era di 70 euro). Da qui il ricorso all’AIA, con la commissione d’appello che riduce la sospensione a 13 mesi".
Dopo il ricorso di Giacomelli respinto dal CONI, Calvarese ipotizza gli eventuali prossimi step: "L'AIA rischia una causa da un milione e mezzo di euro, perché non mi stupirei se di fronte a questa situazione l’ex fischietto della sezione di Trieste procedesse con una richiesta che tra pagamenti in sospeso, potenziali guadagni futuri (Giacomelli aveva ancora 10 anni di carriera davanti, 5 anni da arbitro e altrettanti da VAR) ed eventuali danni si aggirerebbe intorno al milione e mezzo di euro, cifra più o meno attendibile considerando gli stipendi fissi e a gettone di ogni arbitro. Non voglio entrare in merito, anche perché conosco benissimo Piero Giacomelli e le sue qualità umane e non sarei quindi oggettivo nel dare giudizi. Una cosa è però certa: Giacomelli non sarà più arbitro e l’AIA rischia di dover pagare più di un milione di risarcimento. A volte, anche solo 70 euro di rimborsi contestati possono fare una grande differenza".