Candreva, comingback proficuo a casa Lazio: l'esterno protagonista a tutto campo nella serata più attesa
Il giorno cerchiato in rosso sul calendario personale di Antonio Candreva è finalmente arrivato. Domenica sera, infatti, l’ala destra dell’Inter ha calcato per la prima volta il campo dell’Olimpico da rivale della Lazio in seguito al suo trasferimento estivo nella Milano nerazzurra. All’epilogo del primo campionato disputato tra le fila dei nerazzurri, il classe ’87 si è ritrovato ad affrontare da rivale la compagine laziale: ad accompagnare la serata romana dell’esterno d’attacco ci sono stati sorrisi ed abbracci con i compagni, il saluto alla Curva Nord biancoceleste, la stretta di mano a Simone Inzaghi, che ha avuto come allenatore la scorsa stagione dopo l’esonero di Stefano Pioli e qualche fischio di chi non ha apprezzato il suo addio la scorsa estate.
RIFERIMENTO A TUTTO CAMPO - La prestazione di Candreva non ha deluso le aspettative, anzi, ha confermato come l'esterno sia tra i pochi nella rosa a risultare ancora in condizione fisica ottimale: le sue lunghe discese sulla fascia, un “su e giù” continuo lungo l’out di destra e tanti chilometri macinati a gara in corso hanno reso testimonianza del fatto che il centrocampista offensivo nerazzurro sia uno dei plus di questa squadra, al di là del bilancio complessivo di una stagione amara. Là dove, infatti, la Lazio concedeva spazi, Candreva ne ha sempre approfittato. Pericoloso in contropiede, astuto a suggerire il passaggio in profondità e a non cadere nella trappola del fuorigioco. Da un suo cross, inoltre, è scaturita la goffa autorete di Hoedt che ha rovesciato la clessidra del match dalla parte dei ragazzi di Stefano Vecchi.
NUMERI RIVELATORI - Andando ad analizzare i numeri, l’ala destra dell’Inter ha partecipato al 6,7% del possesso palla nerazzurro, con 87 tocchi e 51 passaggi totali (43 completati, con una precisione dell’84%). La sua prova dell’Olimpico rende conto di molti dati sorprendentemente positivi: nessun fallo commesso nell’arco dell’intera gara e addirittura il 100% di precisione sui calci piazzati. Due contrasti vinti, altrettanti subiti. Un passaggio intercettato (su trama velenosa di Milinkovic-Savic per Immobile), una palla spazzata via dall’area di rigore (in seguito a un calcio d’angolo biancoceleste) e anche una respinta su una conclusione di Keita al limite dell’area di rigore. Il suo sacrificio per i compagni non è di certo mancato: alla lavagna tattica dell’incontro risulta non solo il suo prorompente apporto offensivo, ma anche un grande contributo in fase di ripiego che si è rivelato utile alla causa della squadra.
ASSENZA SOTTO PORTA - L’Inter, eccezion fatta per Eder (che con una sua conclusione chiude i conti allo scadere) non tira quasi mai in porta: eccetto l’italo-brasiliano, gli unici tiri verso la porta avversaria che si registrano sono il colpo di testa vincente di Andreolli e un tentativo dalla distanza di Brozovic. A risentire di questo poco coinvolgimento sotto porta è anche Candreva, che non conclude mai a rete nei novanta minuti ma, del resto, smista come sempre tanti palloni al centro. Peccato che, vista l’assenza di Icardi e la versatilità di Eder, pochi dei suoi traversoni risultino realmente insidiosi. Se non, come detto in precedenza, il tentativo che causa l’autogol di Hoedt.
RITORNO DOPO IL BLACK-OUT - Il bilancio della prova del numero 87 nerazzurro è positivo: all’Olimpico si è rivisto un Candreva in forma, quella figura che è mancata all’Inter nelle precedenti uscite stagionali. Nel corso degli ultimi due mesi, tra una delusione e l’altra anche l’esterno offensivo ha risentito del calo verticale della squadra e non è riuscito a emergere, anzi è stato inglobato dalla macchinosità dei compagni e non è riuscito a rendere più con quella lucidità che aveva messo in mostra in precedenza (a fotografare il suo momento ‘no’ è l’errore dal dischetto a Genova). Ma proprio contro la Lazio, arriva la prova del riscatto: corsa, velocità, qualità e quantità. Il repertorio che dovrebbe garantire al giocatore la conferma in un'estate che prevede molti tagli al personale.
Andrea Pontone