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Canovi: "Calciopoli ferita aperta, non è stata fatta giustizia a 360 gradi. Moggi? Ha fatto un grande errore"

di Mattia Zangari

Sono passati dodici anni, ma lo scandalo Calciopoli è ancora una ferita aperta del calcio italiano: perché? La domanda è stata rivolta da Javier Jacobelli a Dario Canovi, decano dei procuratori, che ha risposto senza indugi: "Perché non è stata fatta giustizia a trecentosessanta gradi e perché alcune zone d’ombra sono rimaste - ha spiegato al Corriere dello Sport -. Prima abbiamo parlato di Moggi. Sa qual è stato il suo errore più grande? Non avere letto abbastanza. In Italia, gli sport più praticati sono due: la creazione di un mito e la sua immediata distruzione. Non abbiamo simpatia per chi ha successo e la Juve di Moggi era la più forte degli ultimi trent’anni: non c’era bisogno che il suo dg facesse telefonate ai designatori arbitrali. Credo che, all’apice del trionfo, Moggi sarebbe dovuto rimanere più tempo in silenzio e usare meno arroganza. A proposito: lo sa che Moggi sarebbe dovuto andare all’Inter? Quando ci incontravamo a Milano, a volte l’aspettavo per un’ora sotto la sede nerazzurra, dove incontrava Moratti. Chiaramente, per parlare di calcio". 


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