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Capello: "Leao fuori? Fonseca ha fatto bene se lo ritiene giusto. E su Ibra..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Leao e Abraham "puniti" da Fonseca: oggi andranno in panchina contro l'Udinese come svela la Gazzetta dello Sport. Il tecnico rossonero ci è andato già pesante con i suoi dopo il ko di Firenze e Fabio Capello, intervistato dalla rosea, condivide: "Ha fatto bene - approva Capello -. Come ha detto lui stesso, è ora che i calciatori del Milan si prendano le responsabilità di vestire una maglia così importante".

Di certo non eravamo abituati a vedere e sentire un Fonseca così netto nelle dichiarazioni.
"Dopo il ko di Firenze, in molti avevano rimproverato all’allenatore rossonero proprio il peccare di autorevolezza. E sinceramente, vedendo il caos sui rigori, il dubbio era legittimo. Ecco, la conferenza stampa di ieri è un segnale in questo senso: ora basta, io sono il tecnico e prendo le decisioni, i calciatori si adeguino. E non pensiate che Fonseca sia andato in conferenza a fare lo show tanto per fare, sono sicuro che prima aveva usato parole altrettanto dure all’interno dello spogliatoio".

Non solo parole, ma anche scelte. Leao, per esempio, dovrebbe partire dalla panchina.
"Se Fonseca ritiene sia un bene per il Milan, è giusto che prenda anche decisioni forti come tenere fuori uno dei giocatori più importanti della squadra. Non so se lo faccia per motivi comportamentali, se non abbia digerito certe frasi di Leao in nazionale o semplicemente per ragioni tecnico-tattiche o turnover, ma è comunque legittimo. Anzi, io credo che Paulo meriti a priori un bravo per il coraggio".

Anche perché, qualora non facesse risultato, le critiche non si sprecherebbero…
"Ovvio. Ma chi è messo (quasi sempre) alla berlina quando si perde? L’allenatore. Quindi, se lui è il responsabile, che almeno segua il suo pensiero e chi se ne importa delle polemiche. A me capitò qualcosa di simile con Ronaldo al Real Madrid. Ed era Ronaldo il Fenomeno, non Leao, con tutto il rispetto per quest’ultimo...".

Zlatan Ibrahimovic, invece, non si è visto a Milanello. Sinora, nei momenti difficili, lo svedese aveva sempre tenuto a rapporto la squadra: dopo la sconfitta di Parma o prima del derby, per esempio...
"Non entro nel merito. Mi è capitato di chiedere in tv a Ibra quale fosse di preciso il suo ruolo, perché non era chiarissimo e non solo a me. Lui ha risposto semplicemente: “Io sono il boss”. E allora, se comanda, deciderà di par suo…".


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