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Carboni ricorda: "Mi voleva l'Inter di Pellegrini. Ma scelsi la Samp, la squadra più fascinosa"

di Christian Liotta

Intervistato dal Corriere Fiorentino, Amedeo Carboni ha raccontato come è nata la scelta di approdare alla Sampdoria nel 1988. Rivelando di aver preferito la meta blucerchiata ad altre società interessate a lui: "Mi voleva anche l’Inter del presidente Ernesto Pellegrini. E mi aveva chiamato al Napoli Luciano Moggi, allora direttore sportivo. Mi fece aspettare in sede per una mattina intera. Alla fine me ne andai. Mi inseguì: 'Ma dove vai? Qui giochi con Maradona'. Ma io non gli diedi retta e alla fine il contatto giusto fu quello con Paolo Mantovani, presidente della Sampdoria, la squadra più fascinosa dell’epoca: Vierchowood, Dossena e soprattutto Mancini e Vialli, le due stelle. Io e il portiere Gianluca Pagliuca eravamo i più giovani. In panchina Vujaidin Boskov. Lo scudetto lo vinse l’Inter ma i più forti eravamo noi".

Carboni parla anche dell'attuale Serie A: "L’Inter è troppo forte, ha un centrocampo come pochi in Europa. La Juve deve ancora crescere e poi c’è il Milan che tifavo da ragazzo. Ero innamorato del portiere Fabio Cudicini". 


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