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Carraro: "Calciopoli? Solo una questione di potere, non c'è un euro. Juve-Inter del '98 unica gara dubbia"

di Mattia Zangari

Lunga intervista rilasciata da Franco Carraro, ex presidente della Figc, ai microfoni de Il Corriere della Sera. Una chiacchierata nella quale, inveitabilmente, si finisce a parlare dell'estate 2006, quella dello scandalo Calciopoli che scosse dalla fondamenta la Serie A: "Io quelle carte neanche le lessi: il giorno dopo le diedi al procuratore federale Palazzi. Ora la Procura di Torino ha fatto lo stesso con l’inchiesta sulla ’ndrangheta nella curva della Juve: non c’erano reati penali, ma la giustizia sportiva è più severa di quella ordinaria".

Infatti Moggi fu condannato. E lei dovette lasciare.
"Moggi si compiaceva che lo chiamassero Lucky Luciano. Era contento che si legassero le vittorie un po’ alla sua capacità di scegliere i giocatori, un po’ al suo modo di influenzare gli arbitraggi".

E non li influenzava?
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Non è mai riuscito a far vincere un campionato alla Juve in modo illecito. Quanto a me, ho commesso un solo errore: volevo cambiare i designatori, Bergamo e Pairetto, e mettere al loro posto Collina. Ma Collina ha chiesto un anno di tempo. Loro l’hanno saputo; e hanno cercato appoggi con atti sconsiderati. Ma stiamo parlando del 2004-2005. L’unica partita che secondo me resta dubbia, Juventus-Inter con il rigore non dato a Ronaldo, è del 1998".

Sta dicendo che Calciopoli si basa sul nulla?
"Non c’è un euro. È solo una questione di potere, o forse solo di chiacchiere".

Su Moggi non mi convincerà mai.
"La Juve avrebbe vinto quegli scudetti comunque. Aveva i giocatori migliori e gli allenatori migliori: Lippi e Capello. Infatti nel 2006 la Nazionale basata sulla Juve vince il Mondiale".


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