Carraro: "Superlega, i club la usarono già nel '96 per cambiare la Champions. UEFA riconosca fallimento del FFP"
Intervistato nel corso di 'Dribbling' su Rai 2, Franco Carraro, ex presidente della FIGC e del CONI, si è soffermato sul progetto della Superlega: "Che i grandi club abbiano sempre l'idea di avere maggiore spazio è una cosa nota da tempo. Ricordo che già nel '96 si parlò di una Superlega, quando i club usarono questo strumento per fare pressione sulla UEFA facendole cambiare la formula della Champions League e la quota dei proventi per le società, che fino a quel momento guadagnavano il 50%, mentre oggi ricevono l'80% e il 20% finisce alla UEFA. Mi sembra una manifestazione in cui il danno principale sarebbe stato nei confronti dei campionati nazionali. L'Italia avrebbe avuto forse un altro posto se a vincere il campionato non fosse stata una delle tre e ci sarebbe stata una disparità di incassi spaventosa. Il campionato italiano oggi non interessebbe più, perché l'Inter ha già vinto e non essendoci le coppe rimarrebbe solo la lotta per non retrocedere".
Un parere critico anche sul Fair Play Finanziario: "L'obiettivo è fallito totalmente perché tutti hanno aumentato i costi. Tra l'altro alcune società sono state sanzionate, altre che hanno avuto bilanci più disastrosi non hanno subito nulla. La UEFA deve riconoscere che il controllo dei bilanci non funziona. Nel calcio vanno salvaguardati i valori sportivi, ma nel piano dell'economia, come ha detto anche Draghi, bisogna salvare le aziende che hanno un futuro. Si può per esempio pensare a un maxi-prestito con le garanzie della UEFA e della FIFA. Non vale la formula che se un club è indebitato debba incassare di più: prima si pensi a risparmiare e poi si vedono gli incassi".