Casaleggio (ex medico sociale Genoa): "Difficile partire il 2 maggio se non ci si allena entro il 10 aprile"
Per parlare degli effetti del coronavirus di una possibile ripresa del campionato italiano di calcio, Tuttosport ha intervistato Mauro Casaleggio, specialista in terapia fisica e riabilitativa e in medicina dello sport, a lungo il medico sociale del Genoa. Casaleggio ricorda l'epidemia di colera del '73 a Napoli. "Ricordo la sofferenza di quel periodo e ricordo anche, sportivamente parlando, che nessuna squadra voleva andare a giocare al San Paolo - dice -. Ma quel contagio fu limitato a una zona del Paese mentre questo nuovo virus non conosce confini. Ed è molto aggressivo. E’ un virus democratico, non guarda in faccia a nessuno e colpisce con grande forza. Anche gli atleti, come abbiamo visto. La strada da perseguire è quella delineata dalla Protezione Civile, limitare i contagi, starsene a casa e attenersi a precise norme di comportamento. Norme che avremmo dovuto adottare molto prima".
I tempi di una ripresa sono difficili da stabilire ora. "Campionato dal 2 maggio? Bisogna vedere come si evolverà la situazione in questo periodo e comunque non sarà semplice ripartire. Sicuramente per centrare questo obiettivo bisognerà che gli allenamenti riprendano entro la prima decade di aprile altrimenti la vedo molto dura. Poi, per un calciatore, c’è il passaggio dall’infermeria al campo con l’adozione di programmi personalizzati. Faccio un esempio. Gabbiadini ora sta bene ma è in quarantena. Per tornare ai livelli di prestazione della gara contro il Verona ha bisogno di 30-40 giorni tra recupero e lavoro personalizzato. Sì, magari potrebbe giocare dopo 25 giorni ma non sarebbe in grado di esprimersi al massimo".