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Casarin e il Var: "Serve nuova mentalità arbitrale e protocolli aderenti allo sviluppo della tecnologia"

di Mattia Zangari

"Crescono i falli e cresce il vizio degli arbitri di fare troppo spesso a meno della tecnologia". Dalle pagine del Corriere della Sera, Paolo Casarin, ex arbitro e designatore, denuncia la piega che sta prendendo l'utilizzo del Var da parte dei fischietti italiani. "Del resto - scrive Casarin - la massima lanciata anche in campo internazionale 'la preparazione metterà gli arbitri nella condizione di utilizzare il meno possibile la tecnologia' sembra un augurio presuntuoso più che un traguardo scontato. La Var è un mezzo per permettere di finire una partita non con un risultato ma con «il risultato vero» ripulito dagli errori umani; per ottenerlo serve una nuova mentalità arbitrale e protocolli cauti ma aderenti allo sviluppo convinto del Var". 


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