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Caso Eldense: Capuani avrebbe chiesto soldi a E. Kondogbia per consentirgli di giocare nel Jumilla

di Antonello Mastronardi
Fonte: Calciomercato.com

In Spagna imperversa il caso Eldense, dopo che il club di Segunda Division B ha rimediato una "strana" sconfitta per 0-12 con il Barcellona B che, abbinata ai sospetti di combine e all'atteggiamento remissivo dei calciatori, ha portato gli inquirenti a mettere sotto esame l'operato della cordata italiana a cui fa capo il club. Di tale cordata, fa parte anche Nobile Capuani, già famoso in Italia per aver rilevato il Poggibonsi nel 2016. L'anno precedente, Capuani aveva acquisito il Jumilla, altro club spagnolo, finendo per sollevare dubbi intorno alla propria gestione anche in quell'occasione. A questo proposito, Calciomercato.com ha intervistato José Fortuna, giornalista di El Eco de Jumilla​, che ha rivelato scottanti particolari su Capuani: "Io stesso fui minacciato poiché avevo scritto che un calciatore era andato via in quanto il club non pagava gli hotel. La cordata italiana lasciò molti debiti ai successivi proprietari cinesi, e in un'occasione fece pagare a giornalisti e abbonati una somma per entrare allo stadio, con l'intento di punirli per le contestazioni ricevute. Inoltre, Capuani si faceva corrispondere somme dalle famiglie dei calciatori perché essi fossero tesserati e impiegati: Evans Kondogbia, ad esempio, pagò circa 40mila euro, a quanto mi risulta". Il fratello del calciatore nerazzurro fu prestato al club spagnolo nel 2016 proprio dall'Inter, e col Jumilla giocò soltanto 6 partite, prima di tornare in Italia a vestire le maglie di Foligno e Seregno.


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