Castagner ricorda: "Inter, con Manfredonia o Bagni avrei vinto lo scudetto! Tre anni dopo l'esonero Pellegrini..."
Lunga intervista a Panorama.it per Ilario Castagner, primo allenatore dell'Inter di Ernesto Pellegrini, che si lascia andare ai ricordi tinti di nerazzurro. A partire da Karl-Heinz Rummenigge, bomber della sua squadra: "Che giocatore il tedesco! Grande tecnica, senso etico e affabilità. Era molto rispettoso anche dei ruoli, ricordo che mi disse che soffriva un po' a giocare da prima punta, perché nel Bayern con Dieter Hoeness era abituato a fare la seconda. Da noi faceva coppia con Alessandro Altobelli e Spillo prediligeva partire da sinistra. Dissi loro quindi di scambiarsi le posizioni e incrociarsi anche a partita in corso".
Il primo anno di Inter nasce con un rimpianto legato al mercato: "In estate purtroppo era stato ceduto Salvatore Bagni, che conoscevo bene essendo cresciuto con me a Perugia. Sono certo che con lui in squadra avremmo vinto qualcosa: scudetto o Coppa Uefa. Ma litigò con Pellegrini e il presidente mi disse che non lo voleva più vedere e lo cedette al Napoli, dove un anno dopo Salvatore vinse lo scudetto. Chiamai anche Lionello Manfredonia che avevo avuto alla Lazio, anche se non potevo schierarlo per via della squalifica. Gli proposi di venire all'Inter e mi rispose entusiasta: 'Vengo di corsa!'. Poi però si mise in mezzo la Juventus, che aveva aiutato la Lazio in difficoltà economiche". Manfredonia rimane così a Roma per poi trasferirsi ai bianconeri l'anno seguente".
Castagner rimane fino alla decima giornata della stagione 1985-86, dopo un terzo posto in campionato e un buon cammino europeo: "Ci furono anche spinte dall'esterno e Pellegrini decise di mandarmi via. Tre anni dopo però, quando ero all'Ascoli e incontrai l'Inter in Coppa Italia, si affacciò nello spogliatoio e mi disse: 'Se mi avesse aiutato ad aprire gli occhi su qualche mio collaboratore, oggi lei sarebbe ancora l'allenatore dell'Inter'. Testuale".