Castellacci: "Futuro sportivo di Bove? Bisogna aspettare. In Italia c'è più rigidità"
A Radio Rai, questa mattina, è intervenuto il professor Enrico Castellacci, ex medico sociale della nazionale. "Sottolineo l'importanza delle visite d'idoneità. Vediamo giovani e aitanti sportivi, ma spesso e volentieri si nascondono delle patologie che possono essere di natura cardiovascolare o neurologica che possono scatenare episodi come quello di ieri - afferma - Dal comunicato dell'ospedale non possiamo dire di più non conoscendo gli esami. La cosa che ci tranquillizza è che non ci sono eventi che hanno procurato danni. Questo ci leva tanto dell'ansietà iniziale. D'altro canto questi episodi non sono nuovi, ricorderete come me episodi anche più tragici. Se ne parla tantissimo ora perché è accaduto a un giovane di 22 anni, ma tra i Dilettanti queste cose succedono".
"La sedazione farmacologica è una prassi, è una cosa che si fa specialmente in terapia intensiva dopo una crisi del genere. Solo gli accertamenti futuri ci daranno un indirizzo sulla salute del ragazzo, la cosa più importante, e poi sul futuro sportivo - prosegue Castellacci - Cause dell'accaduto? Che una contusione possa portare a un problema cardiaco ci sta ma non penso sia questo il caso. L'aumento dei contrasti può creare mille altri problemi di carattere muscolo-tendineo. Ne parliamo da tanto tempo del fatto che si gioca troppo, ma per quel che riguarda questo problema ci sono alla base questioni di carattere fisico-organico che portano a queste incidenze".
Castellacci parla anche delle modalità con cui avvengono i soccorsi in questo caso. "Ci sono due panchine con dei medici che prestano soccorso, abbiamo il defibrillatore in campo. La prima cosa, anzi, è che non ci sia confusione. Serve spazio per far lavorare chi sa fare un massaggio cardiaco. Poi la presenza di un'ambulanza ti mette tranquillità perché il ragazzo può essere portato subito al nosocomio più vicino. Ma tutto avviene dopo il primo soccorso, che è fondamentale. Futuro agonistico? Ricordo di Eriksen che oggi gioca in Inghilterra. Sono felice per lui ma lo sono altrettanto del fatto che in Italia ci siano regole così rigide. Su Bove onestamente non si può dire del futuro perché non sappiamo ancora la diagnosi esatta e quel che è stato fatto. Aspetterei con serenità, visti gli accertamenti già fatti, quel che verrà fatto e poi vedere quelle che sono le possibilità. Le prime 24-48 ore servono a chiarire le ipotesi più recenti su quel che può esserci stato, per capire poi se ci sono cause pregresse ci vorrà qualche altro giorno".
Infine il professor Castellacci parla dell'esistenza di una rete di protezione. "Una rete che esiste, ma ci deve essere una sensibilità maggiore da parte di tutti. Anche gli amatoriali dovrebbero sottoporsi alla visita d'idoneità. E' un passaporto per la vita, è l'unica cosa che ti permette di avere la visita d'idoneità. In Italia siamo molto rigidi e impediamo per esempio a Eriksen di giocare. In altri Paesi sono molto più superficiali, si dà solo la responsabilità al giocatore. Questo da noi non è concepito e sono convinto che abbiamo ragione".