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Cellino: "Se serve a salvare il calcio, vado in B col Brescia. A testa alta"

di Christian Liotta

Vulcanico come sempre, Massimo Cellino, presidente del Brescia, interviene ai microfoni di 'Tutti Convocati' su Radio 24, torna a ribadire la sua tesi sul campionato arrivando addirittura a dirsi pronto a immolare la sua squadra sull'altare della retrocessione se dovesse servire a salvare il calcio: "La Fifa dice finiamola qui, il Coni anche, la nostra Federazione ricorda il Governo che forma un sacco di commissioni. Stiamo vivendo una tragedia, io vedo cose che non auguro a nessuno di vedere, ecco perché mi arrabbio. Ci si nasconde dietro i problemi economici. L'azienda calcio è l'unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia, senza chiedere aiuti a Governo e a nessuno. Se stiamo fermi i giocatori rinunceranno a qualcosa, si riparte l'anno prossimo facendo i bravi. Anche perché se non si può ricominciare a settembre senza giorni di vacanza, serve una preparazione. Ai calciatori vanno dette le cose come stanno: non puoi dire loro che levi lo stipendio e poi devono giocare 3 volte a settimana. Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, io retrocedo e ci vado a testa alta in Serie B".


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