Cerci chiede di giocare, basta panchine. L'Inter c'è, il problema...
"Non faccio nomi, c'erano trattative in estate. Alcuni dirigenti si sono comportati male, devono stare attenti a quello che promettono". Più che una frecciata, è un autentico atto d'accusa quello di Alessio Cerci nei confronti di chi in estate gli ha fatto delle promesse, lo ha sedotto e poi abbandonato. A questo si aggiunge il malcontento per le tante panchine finora con la maglia dei Colchoneros, che rafforza una situazione mentale poco piacevole per lui.
Infatti, ieri sera, dopo la partita della nazionale a Genova, Cerci ha detto a chiare lettere che la panchina non gli sta bene e ha preferito dribblare una domanda sull'Inter: "Se mi chiamasse Mancini? È una domanda un po' scomoda. Dai, vediamo... Se n'è parlato molto in questi giorni, ora vediamo da qui a gennaio cosa succede con l'Atletico, se mi daranno il giusto spazio che merito, dato che sono andato lì per giocare, o se invece continuerò a rimanere fuori. Io ho fatto gli ultimi due anni da protagonista a Torino e restando in panchina perdo la pazienza". Insomma, trattasi di un messaggio chiaro alla dirigenza dei Colchoneros: o gioco o a gennaio me ne vado. Resta da capire come reagirà l'Atletico Madrid a queste parole che sanno di rottura. In questo caso, a gennaio una partenza dell'esterno di Velletri sarebbe probabile.
In questa vicenda l'Inter osserva con attenzione. Il gradimento nei confronti di Cerci era noto da tempo, a maggior ragione ora che sulla panchina nerazzurra c'è Roberto Mancini, grande estimatore dell'ex Torino, che lo considera un profilo interessante per le proprie idee tattiche. Una seconda punta/esterno serve all'Inter di oggi, così come sarebbe stata utile anche sotto la gestione Mazzarri. Ma tutto dipende dall'aspetto economico, la vera problematica legata a ogni idea di mercato: i costi. Se i Colchoneros fossero disposti a liberarsi di questa 'patata bollente' accettando un prestito con diritto di riscatto, Ausilio sarebbe pronto a portare il giocatore a Milano. Altrimenti, a gennaio è una soluzione complicata, soprattutto se l'Atletico Madrid vorrà rientrare dell'investimento fatto in estate (15 milioni di euro).