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Cerruti: "Nuovo ciclo in Europa? Aspettiamo. E non si confonda il calcio italiano con le squadre italiane"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Nuovo ciclo per le squadre italiane in Europa? Alberto Cerruti, firma della Gazzetta dello Sport, resta cauto. "In attesa di sapere che cosa succederà da giovedì in avanti, è bello sottolineare il record di cinque italiane negli ottavi, perché a questo punto della competizione al massimo ne avevamo presentato 4, in ben quattro edizioni, quando l’Europa League si chiamava coppa Uefa. Già, la vecchia coppa Uefa che fa ammalare tutti di nostalgia, in particolare il triste Parma di questi giorni perché proprio il Parma guidato da Malesani, con i futuri campioni del mondo Buffon e Cannavaro in campo, è stata l’ultima squadra italiana a vincere la coppa Uefa, sotto la neve di Mosca, battendo 3-0 il Marsiglia nel 1999. Cose dell’altro secolo, appunto, quando era normale, non eccezionale, dominare in Europa e le finali tra italiane in coppa Uefa furono quattro, con i successi della Juventus sulla Fiorentina nel 1990, dell’Inter sulla Roma nel 1991, del Parma sulla Juventus nel 1995 e dell’Inter sulla Lazio nel 1998. Rivedere una finale italiana non è impossibile, ma la strada è lunga. Prima bisogna pensare di portare quattro squadre ai quarti, perché una purtroppo salterà nella doppia sfida Roma-Fiorentina. E al di là di questo derby bisogna fare attenzione al livello degli avversari. Il Wolfsburg, che affronterà l’Inter, non è il Celtic, perché ha ottimi giocatori non soltanto in attacco ma anche in difesa, come l’esterno sinistro Rodriguez della nazionale svizzera. La Dinamo Mosca impegnerà il Napoli, non come i morbidi turchi del Trabzonspor. E soprattutto lo Zenit San Pietroburgo, molto più abituato alle coppe del Torino grazie alla sua esperienza in Champions, sarà uno scoglio durissimo. Per questi motivi, presentare quattro squadre ai quarti sarebbe un successo clamoroso, ma se si vuole ragionare in grande bisogna pensare alla finale perché l’anno scorso la Juventus, che sembrava favoritissima, si arrese al Benfica, poi battuto dal Siviglia a Torino. E visto che parliamo di Juventus, in assoluto proprio la sua impresa, martedì prossimo a Dortmund, è la più difficile, sia per il valore dei tedeschi, sia perché il 2-1 dell’andata è un cuscino insufficiente per dormire sonni tranquilli. Ma anche nel caso di una sua beneaugurante qualificazione, è quantomeno improbabile sognare il ritorno della Juventus in finale, 12 anni dopo l’ultima sfida persa ai rigori col Milan. Meglio puntare allora sul quintetto italiano in Europa League, competizione che tra l’altro produce più punti per il ranking Uefa e garantisce alla vincitrice il rientro in Champions. Con un’avvertenza finale da non sottovalutare. Non si confonda il calcio italiano con le squadre italiane, perché Fiorentina, Inter, Napoli, Roma e Torino si sono meritatamente qualificate agli ottavi con altrettanti successi al ritorno segnando 9 gol, soltanto 2 dei quali però (Quagliarella su rigore e Darmian) con giocatori italiani. Discorso da allargare alle due reti straniere della Juve col Borussia. Per la serie: ecco perché Conte ha poco da festeggiare".


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