C&F - Dai naming rights alle plusvalenze, ecco come i ricavi dell'Inter sono lievitati fino a 320 milioni
Un bilancio che sorride, quello approvato quest'oggi dall'Inter nel corso del CdA. Soprattutto per quel che concerne i ricavi, che sono come noto aumentati del 33% passando dai 241,39 milioni registrati nella stagione 2015-2016 ai 320 dell'ultimo campionato, il tutto senza i ricavi della Champions League e con una partecipazione risibile all'Europa League. Cosa ha portato questo benessere nelle casse nerazzurre? Calcioefinanza.it offre, partendo da loro stime e proiezioni sul bilancio, un'analisi delle nuove fonti di ricavo del club del gruppo Suning, sottolineando come due siano le voci importanti.
In primo luogo, la grande attività della holding di Nanchino nel siglare nuovi accordi commerciali, di sponsorizzazione e di partnership. I dettagli economici non sono mai stati ufficializzati, ma stando alle cifre ufficiose, mai smentite dall'Inter, si può parlare di operazioni per almeno 35 milioni di euro: 15 per i naming rights della Pinetina, ribattezzata Suning Traing Center in memoria di Angelo Moratti, e per la sponsorizzazione della maglia allenamento, più altri 20 per gli accordi di co-branding siglati in Cina dalla nuova proprietà del club. Poi ci sono le plusvalenze messe a bilancio, che dai 7,5 milioni di Diego Laxalt ai 750mila di Caner Erkin arrivano a quota 44 milioni di euro, escluse altre eventuali operazioni effettuate su calciatori del settore giovanile.