"In seguito alla sospensione dal lavoro ed in attesa del licenziamento, che sarebbe avvenuto dopo lo sblocco legislativo dei licenziamenti,
i 3 dipendenti dell'Inter all'inizio di ottobre hanno intrapreso una protesta civile che aveva attirato l’attenzione dei media, ottenendo dalla società l’impegno di ricercare una soluzione sostenibile". Lo ha scritto la Cgil Milano in un comunicato ufficiale. "Purtroppo, convocati nei giorni scorsi insieme alla Cgil, l’azienda ha formulato una proposta che non è accettabile, dimostrando mancanza di volontà di risolvere il problema e scarsa attenzione al destino delle persone coinvolte - si legge ancora -. Ai 2 lavoratori rimasti viene offerta l’assunzione come autisti di autobus di linea per una società di trasporti. Questa offerta è inadeguata e non accettabile in quanto: non è compatibile con le professionalità e l’età dei lavoratori (ultra cinquantenni), tra l’altro neanche in possesso della patente necessaria; prevede una retribuzione drasticamente ridotta rispetto all’attuale; prevede il periodo di prova. L’azienda in alternativa propone un incentivo economico insufficiente a garantire un minimo di serenità nel periodo di ricerca di un nuovo lavoro. Nel ribadire che consideriamo questa vertenza davvero surreale, facciamo un ulteriore appello alla società perché eviti di scrivere una triste pagine nella storia del Club e si impegni davvero a recedere dal licenziamento o in alternativa a trovare una soluzione dignitosa e accettabile. In caso contrario avvieremo immediatamente le azioni legali per impugnare i licenziamenti".