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Champions League, distribuiti 20 mld in 29 edizioni. L'Inter ha incassato 400 mln

di Mattia Zangari

Domani, si alzerà il sipario sugli ottavi di finale di Champions League, la competizione per club più prestigiosa che è entrata nell'era del business dalla stagione ’92-93, dopo la minaccia di Media Partners di creare una Superlega chiusa. Da allora - si legge sulla Gazzetta dello Sport - sono stati distribuiti 20 miliardi ai 145 club qualificati, dal Bayern ormai vicino al miliardo al Kosice ultimo in classifica con appena un milione e mezzo incassato. Cifre mostruose se paragonate al passato, ma non fermano l'ingordigia dei club che vi partecipano: non è un caso che Florentino Perez, presidente del Real Madrid, prometta il lancio di una Superlega che distribuirebbe fino a 240 milioni all’anno ai club. Nel mentre - aggiunge la rosea - proseguono i negoziati per la Champions del futuro che punta a un fatturato totale di 4 miliardi. Il tutto in un anno funestato dalla crisi imposta dal Covid, che ha spunto l’Uefa a congelare di fatto il fair play finanziario (la cui riforma sarà anticipata proprio per questo motivo). Ecco perché Ceferin ha fretta di chiudere le trattative e mettere in sicurezza un altro triennio con questa formula. 

Tornando al ranking dei premi distribuiti, c'è un dato impressionante: sollevando l’ultima coppa, più il torneo in corso, il Bayern ha raggiunto la cifra esorbitante di 988 milioni. Meglio usare il “circa” ma siamo là. A fine stagione il muro del miliardo sarà infranto grazie al market pool. Intanto ai tedeschi è riuscito il sorpasso sul Real Madrid, 2° a 6 milioni. La prima delle italiane è storicamente la Juve, quarta assoluta e vicinissima ai 900 milioni, una delle spiegazioni (non l’unica) del dominio in Serie A negli ultimi dieci anni. Ha incassato più del doppio dell’inseguitrice, la Roma, 14a con 434 milioni. Seguono Milan (fermo da tempo) a 409 e Inter a 400. 

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