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Cobolli: "No complotti anti-Juve. Su Ibra e Moggi..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Sky

Intervistato da Sky, Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha parlato delle lamentele della Juventus e del suo allenatore, tornando anche sul tema Calciopoli. "Credo che se continuiamo così, con queste polemiche, il calcio diventerà sempre più misero. L'arbitro sbaglia, ma non vedo un disegno contro la Juve come sostenuto in questi giorni". La società torinese ha anche diffuso una nota ufficiale in cui vengono aggregati con una certa imprudenza le recriminazioni arbitrali e il tormentone Calciopoli. "Lì io vorrei capire perché furono sottaciute alcune intercettazioni - dice Cobolli -, e tutto il popolo juventino se lo chiede (in realtà, furono ritenute non rilevanti, ndr). Il tavolo della pace? Non avevo dubbi sul fatto che sarebbe stato un fallimento. Ognuno resterà della propria opinione. Moratti? E' una persona stimatissima, poi è chiaro che tra Inter e Juve ci sia da tempo una tensione sportiva, ma in ogni confronto a San Siro, tra il primo e il secondo tempo lui ci offriva vino bianco e prosciutto, come dovrebbe essere sempre nello sport".

E Moggi? Perché nessuno di loro lo difese? "Non è che non lo difendemmo. E, a differenza di ciò che dice lui, la nuova società non disse mai nulla per danneggiarlo. Diciamo che prendemmo strade diverse...". Infine, un aneddoto su Ibrahimovic e il suo addio. "Ricordo la riunione con Blanc, Secco, Ibra e il suo agente (Raiola, ndr). Io ero in un'altra stanza e sentivo un gran rumore. Per questo la ricordo come 'la notte dei pugni sul tavolo'. Ibra è un campione, ma è da sempre molto sensibile si soldi. Lui andò via perché la Serie B non lo stimolava, ma soprattutto per guadagnare di più Non aveva la stessa juventinità di un Del Piero, e nememno l'ironia di un Buffon per restare con noi anche in cadetteria", chiude Cobolli.


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