Collovati: "L'11 luglio diventi festa nazionale. Mondiale? Servono un ricambio in difesa e un Paolo Rossi"
di Mattia Todisco
Per Collovati la nazionale "ha giocato un calcio entusiasmante. Non ha avuto la mentalità sparagnina che tante volte caratterizza le nostre squadre. La gente mi ferma per strada e mi dice: ci divertiamo". Mancini "ha la testa di un numero dieci, non è un calcolatore. Da giocatore amava il calcio d’attacco, ha trasferito le sue idee in panchina. Mi ricorda un po’ Guardiola, che ha abbandonato il tiki-taka di 15 anni fa e gioca in velocità, e un po’ Bearzot".
Ora manca, appunto, il Mondiale. "Può riuscirci, ma a due condizioni - dice Collovati -. Uno: bisogna prevedere un ricambio generazionale per i due difensori centrali, che sono avanti con gli anni. Due: serve un Paolo Rossi. Nell’82 abbiamo pareggiato tre partite di fila, perché lui non segnava. Poi ha cominciato e la musica è cambiata".
VIDEO - "IT'S COMING ROME" E IL BACIO DI BARELLA A BASTONI: FESTA (NER)AZZURRA A WEMBLEY
Altre notizie
Giovedì 12 dicembre