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Collovati: "L'11 luglio diventi festa nazionale. Mondiale? Servono un ricambio in difesa e un Paolo Rossi"

di Mattia Todisco
"E adesso l’11 luglio diventi festa nazionale". Fulvio Collovati, campione del mondo a Spagna '82 nello stesso giorno in cui l'Italia ha conquistato l'Europeo del 2021, ricorda il grande trionfo di 39 anni fa. "L’anno prossimo noi vecchi festeggeremo i 40 anni dalla vittoria in Spagna, questa grande squadra brinderà al primo anniversario dalla conquista dell’Europeo: è una data speciale per l’Italia", dice al Corriere della Sera.

Per Collovati la nazionale "ha giocato un calcio entusiasmante. Non ha avuto la mentalità sparagnina che tante volte caratterizza le nostre squadre. La gente mi ferma per strada e mi dice: ci divertiamo". Mancini "ha la testa di un numero dieci, non è un calcolatore. Da giocatore amava il calcio d’attacco, ha trasferito le sue idee in panchina. Mi ricorda un po’ Guardiola, che ha abbandonato il tiki-taka di 15 anni fa e gioca in velocità, e un po’ Bearzot".

Ora manca, appunto, il Mondiale. "Può riuscirci, ma a due condizioni - dice Collovati -. Uno: bisogna prevedere un ricambio generazionale per i due difensori centrali, che sono avanti con gli anni. Due: serve un Paolo Rossi. Nell’82 abbiamo pareggiato tre partite di fila, perché lui non segnava. Poi ha cominciato e la musica è cambiata".

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