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Comazzi, ass. Regione Lombardia: "Ristrutturare San Siro? Manca la volontà di Inter e Milan"

di Christian Liotta

Intervistato dal quotidiano Il Giorno, l'assessore regionale Gianluca Comazzi bacchetta Palazzo Marino per la 'melina' che ha snervato Inter e Milan sulla questione San Siro, criticando il progetto di ristrutturazione proposto da WeBuild: "Il Comune ha perso molto tempo e non ha saputo cogliere l’opportunità offerta da Milan e Inter per riqualificare l’intera area. Tutti i milanesi sono affezionati al Meazza, ma non possiamo impedire ai club di portare avanti progetti per realizzare stadi più moderni. La possibilità di ristrutturare l’attuale stadio c’è, ma mi pare che manchi la volontà di Milan e Inter di farlo. Ripeto: è stato perso troppo tempo, la Giunta Sala si è fatta condizionare dalle divisioni nel centrosinistra sul progetto dei club per un nuovo impianto a San Siro. Quello portato avanti ora dal sindaco sul restyling dello stadio sembra un tentativo più mediatico che concreto".

Il Milan e il Comune di San Donato, intanto, hanno chiesto alla Regione Lombardia di avviare l’accordo di programma sul nuovo stadio a San Donato Milanese. A che punto è l’iter?
"Entro giugno la Giunta regionale approverà l’accordo di programma. Io spero che Milan e Inter, se dovessero lasciare San Siro, trovino un accordo per realizzare un unico nuovo stadio".

Alcune indiscrezioni sostengono che il Milan potrebbe coinvolgere l’Inter nel progetto San Donato. È realistico?
"Non compete né alla Regione né a me dire se sia una prospettiva concreta. Dico solo che se i due club unissero gli sforzi potrebbero averne vantaggi".

In caso di addio a San Siro delle due squadre, cosa dovrebbe fare il Comune per far sì che lo stadio non si trasformi in una Cattedrale nel deserto?
"Situazione complicata, c’è il rischio che San Siro diventi un museo inutilizzato a cielo aperto. Ho sentito della prospettiva di utilizzare la struttura solo per i concerti, ma mi pare difficilmente perseguibile. Di concerti a San Siro se ne possono fare una ventina all’anno, non molti di più, perché è uno stadio senza copertura e riempirlo non è facile per gli artisti".


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Venerdì 1 novembre