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Condò: "L'Inter voleva la conferma di Strama. Ora ci sono due filosofie, Mazzarri deve farle convivere"

di Christian Liotta
Fonte: Gazzetta.it

All'interno della sua rubrica GazzaCaffé, il giornalista della Gazzetta dello Sport Paolo Condò rivela un aneddoto legato all'Inter: "A marzo scorso, di ritorno da Parigi, incontrai un alto dirigente operativo dell'Inter, andato a visionare Geoffrey Kondogbia, il centrocampista della Nazionale transalpina Under 20 finito poi al Monaco. Mi raccontava che a suo dire il processo di rinnovamento dell'Inter a suo dire stava procedendo bene, era molto contento dell'acquisto di Mauro Icardi, considerato l'anno scorso un giocatore quasi da naturalizzare per la Nazionale, era stato preso Mateo Kovacic e si seguivano altri giovani. Questo perché mi confermava che la tendenza in casa Inter, fortissima tra l'altro, era quella di confermare Andrea Stramaccioni. Era il momento in cui la squadra cominciava a scricchiolare ma si sperava ancora di poter risollevarsi e confermare un tecnico giovane".

Non andò così, purtroppo, e, aggiunge Condò, "Massimo Moratti alla fine fu costretto ad allontanare Strama, scegliendo però un tecnico bravissimo come Walter Mazzarri. Che però rappresenta filosoficamente l'esatto opposto di Stramaccioni, avendo lui sempre lavorato con giocatori fatti e finiti. Per dotarsi di gente del genere, l'Inter avrebbe dovuto spendere una cifra irrealistica, con la nuova e con la vecchia proprietà. Mazzarri ora ha avuto Hernanes, un giocatore maturo e potenziale leader di questa squadra, uno dei suoi uomini per antonomasia; ma adesso deve far convivere queste due anime, in questo momento si sono stratificate due filosofie, di gioco e di mercato. Icardi va assolutamente rilanciato, le parole su Kovacic dopo Juve-Inter non vanno nella giusta direzione. E poi, ci vuole un ritorno alla difesa a 4, la chiediamo ad Antonio Conte figuriamoci se non possiamo chiederla a lui". 


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Domenica 15 dicembre