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Condò: "Milan e Inter non credono alla Champions"

di Alessandro Cavasinni

"La chiusura del mercato senza botti conferma ciò che s’era intuito da tempo: Milan e Inter credono poco al loro futuro in Champions, e in attesa di tempi migliori hanno deciso di concentrare sul campionato le loro attenzioni. Alla fine l’Inter ha preso un giocatore di livello internazionale, Guarin, ma potrà goderselo solo nei week-end, perché due presenze col Porto gli vietano la Champions. Nel computo degli eleggibili esce il regista Motta ed entra il mediano Palombo: una sottrazione di qualità c’è. Il Milan alla fine fa match pari, perché ciò che portano Muntari, Lopez, Merkel e Mesbah è un mazzetto di soluzioni alternative, non una strada maestra. Inoltre la strategia, perseguita sin sul traguardo, di scritturare Tevez vendendo Pato - il primo non può giocare in Champions, il secondo sì - equivaleva a un’autodenuncia. La scelta delle milanesi non è insensata, anche se una semifinale europea può salvare da sola una stagione (e con un po’ di fortuna nei sorteggi lì ci puoi arrivare). Barcellona e Real Madrid sono percepite troppo distanti perché un mercato con forti limitazioni come quello di gennaio sia sufficiente per colmare lo svantaggio, e infatti neanche le altre outsider nobili (Bayern, Chelsea, Arsenal) si sono mosse in modo rilevante, come del resto lo stesso Napoli, che con Vargas ha aggiunto futuro più che presente. Parliamoci chiaro: per sparigliare occorreva varare il maxi-investimento su Neymar, Bale, Suarez, Modric o sul 'russo' Eto’o. Irreale, e infatti non solo non è successo, ma nessuno ci ha proprio pensato, mentre il Chelsea un anno fa aveva comunque speso follie a gennaio per Torres e David Luiz. C’erano più soldi, e forse si pensava che le due tiranne fossero meno distanti".

Parla forte e chiaro Paolo Condò alla Gazzetta: il suo commento al mercato è da sottolineare e condividere senza 'se' e senza 'ma'.


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