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Condò: "Mou ha una data di scadenza e per la terza volta ha sbagliato l'uscita. Ma non è un pirla e..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Una volta capito che niente poteva più salvare la sua stagione al Chelsea, è probabile che José Mourinho, col discorso post-Leicester sui giocatori che l’avrebbero tradito, abbia inviato a Roman Abramovich un segnale di via libera: mandami pure via ma - come l’altra volta - senza infliggermi la vergogna di un esonero". Lo sostiene Paolò Condò, che dalle colonne della Gazzetta dello Sport spiega il suo pensiero sull'addio dello Special One ai Blues. "Per la terza volta nelle ultime quattro esperienze, comunque, Mou ha sbagliato l’uscita: la teoria delle due stagioni e via - santificata dalla perfezione del suo passaggio interista - dovrebbe essere per lui un obbligo. Invece al Real Madrid si è concesso una terza stagione disastrosa dopo aver vinto una Liga di inestimabile valore, visto che al Barça c’era ancora Guardiola; e al Chelsea, dopo la trionfale Premier chiusa in testa sette mesi fa, ha battuto ogni record negativo per un campione in carica. Mourinho ha una data di scadenza scritta sulla confezione, perché ciò che chiede ai suoi uomini, e in genere per due anni ottiene, flirta con il concetto di soprannaturale dedizione; ma la fiamma che brilla al doppio dell’intensità brucia per metà tempo, e le sue squadre, scintillanti grazie al mutuo soccorso che le anima come un software, di solito sopportano un numero limitato di aggiornamenti. Poi implodono. Al terzo anno con Mourinho, che pure appartiene alla sua stessa scuderia, Cristiano Ronaldo prendeva a testate di rabbia le pareti dello spogliatoio; al terzo anno con José il talento cristallino di Hazard pare dissolto, mentre Diego Costa e Fabregas ci hanno messo anche meno (arrivarono nel 2014) per passare dal plotone dei soldati pronti a lanciarsi nel fuoco per lui a quello degli offesi perché il boss ha perso la pazienza. Liberata da un rapporto ormai malato, la rosa del Chelsea ha tutto per lanciarsi in una furibonda rimonta primaverile: considerato che in Champions è sopravvissuta, occhio che il cavallo scosso non punti dritto il traguardo. Dall’altra parte Mourinho ha sei mesi per preparare una nuova avventura - più o meno come nel passaggio dal primo Chelsea all’Inter - e siccome continua a non essere un pirla sceglierà qualcosa di nuovo. Ci ha vinto un titolo, ma alla fine la minestra riscaldata inglese gli è rimasta sullo stomaco". 


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