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Condò: "Ricavi bassi dall'estero per la A? Se il massimo che possiamo proporre è Juve-Inter..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Repubblica

Lo spettacolo sempre più misero della Serie A e il paragone, ad esempio, con quello della Premier League fa capire anche la difficoltà nel reperire ricavi di livello dai diritt-tv. L'argomento è affrontato oggi da Paolo Condò sulle colonne di Repubblica.

"Domenica scorsa il campionato ha espresso il suo teorico massimo con Juventus-Inter, lo scontro diretto per lo scudetto, la prima in casa della seconda. Non è stata una gran partita: una fiammata a metà primo tempo col botta e risposta tra Vlahovic e Lautaro, poi più nulla. Ma nulla veramente - racconta Condò -. I dati segnalano che il gol del serbo è stato l’unico tiro in porta della Juve, l’Inter ne ha prodotti altri tre ma del tutto dimenticabili. Generalmente quando si fanno questi ragionamenti si finisce per criticare Max Allegri e il suo gioco sparagnino, perché il meccanismo che ha creato – difesa corazzata e contropiedisti spietati – è una trappola pronta a scattare su chi lo attacca. Okay, ma non è un buon motivo per non attaccarlo, specie da parte della squadra – l’Inter – per unanime riconoscimento la migliore del lotto. Simone Inzaghi, invece, si è affacciato nella metà campo bianconera mantenendo sempre abbondanti presidi dietro la linea del pallone: poco per cercare l’1-2, abbastanza per non rischiare il 2-1. Tutto bene ma… se questa è la migliore gara del nostro campionato, perché un tedesco, un arabo, un americano o un brasiliano dovrebbero guardare la Serie A? Perché le televisioni estere dovrebbero alleggerire l’offerta per la Premier e appesantire quella per noi? Ai tempi del grande Barcellona di Guardiola e dei suoi molti epigoni in Liga, alcuni giornalisti spagnoli facevano i fenomeni scrivendo che le partite della Serie A erano emozionanti come osservare la vernice mentre si asciuga su una parete. Venne l’Inter di Mourinho a fare giustizia di tanta presunzione, ma quella era Champions, in fondo non ce la stiamo cavando male nemmeno quest’anno. Il problema è il campionato, dove il concetto di spettacolare – passato come una meteora il Napoli di Spalletti – è letteralmente scomparso".


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