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Coppa d’Africa, svolta dal 2028: il nuovo format divide allenatori, giocatori e dirigenti

di Milano Redazione FcInterNews.it

La Coppa d’Africa si concede una pausa nel giorno di Natale, ma il dibattito attorno al suo futuro è più acceso che mai. Con la fase a gironi pronta a ripartire, l’attenzione si sposta sull’annuncio del presidente della CAF, Patrice Motsepe, che ha ufficializzato un cambiamento storico: a partire dal 2028 il torneo non si giocherà più ogni due anni, ma ogni quattro.

Una decisione presa per allineare il calendario africano a quello internazionale, ma che ha immediatamente spaccato il continente. Da un lato c’è chi vede nella scelta una rinuncia a una tradizione consolidata, dall’altro chi ritiene che una maggiore attesa possa aumentare prestigio e appeal della competizione.

Le critiche più dure arrivano dai commissari tecnici di Mali e Uganda, Tom Saintfiet e Paul Put. “Dal 1957 la Coppa d’Africa si gioca ogni due anni. Cambiare ora non è giusto, l’Africa merita rispetto”, ha sottolineato Saintfiet, allargando poi il discorso alla FIFA e alle difficoltà legate al rilascio dei giocatori dai club europei. “Due dei miei calciatori si sono infortunati proprio nell’ultima partita disputata con il club”, ha aggiunto.

Più sfumate le posizioni di altri tecnici. Il ct del Marocco, Walid Regragui, riconosce luci e ombre: “Il formato biennale ha aiutato molte nazionali a crescere e a ricostruirsi dopo periodi difficili”. Anche il tunisino Samir Trabelsi vede nella novità “una sfida diversa per staff e giocatori, in un torneo sempre più seguito”.

Inaspettato, invece, l’appoggio di Riyad Mahrez. Il capitano dell’Algeria ha promosso il cambiamento: “Credo che renderà la Coppa d’Africa più attrattiva”. Il malcontento, però, non si ferma al campo. Secondo una fonte interna alla CAF, citata dall’AFP, la decisione sarebbe stata comunicata senza un confronto preventivo: “Il comitato non è stato consultato. La scelta solleva questioni organizzative che avrebbero richiesto un dibattito approfondito”.


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