CorSera - Inter, altro stop dalla Cina. E un magazine suggerisce a Suning: "Se sei un patriota, lascia"
Non arrivano belle notizie per l'Inter dalla Cina: il governo nazionale avrebbe imposto infatti un nuovo netto stop agli investimenti nel calcio. Questo è quanto rivela il Corriere della Sera: "La Commissione sulle riforme (Ndrc), il ministero del Commercio, la Banca del Popolo e altri sei dipartimenti hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta sulle 'Norme che regolano gli investimenti finanziari delle imprese private all’estero'. Il cui testo è piuttosto netto: le imprese private non possono acquistare valuta estera, trasferire valori e procedere ad attività di riciclaggio attraverso investimenti fittizi. Insomma niente strani giri di soldi, dalla Cina e neppure dall’estero. Era da circa nove mesi che le autorità non si esprimevano apertamente su questi temi, ma la dichiarazione rafforza decisamente la politica restrittiva a proposito degli investimenti nelle società calcistiche straniere, ritenute non strategiche. Nel comunicato non si cita né il nome di Suning e dell’Inter, né quello di Yonghong Li e del Milan e neppure quello di Jiang Lizhang, manager del gruppo Desports che ha acquistato il 60 per cento del Parma. La nota dei ministeri però è riferita a chi opera nel mondo dello sport all’estero. Così almeno la intende Titan, il magazine sportivo che riporta la notizia, e titola: 'Se Suning è un vero patriota ora si ritiri dall’Inter'. Va ben specificato però che questa è solo l’opinione del giornale, non certo del governo. Ma che per Suning, come per gli altri cinesi impegnati nel calcio europeo e mondiale, non saranno mesi facili lo si è capito anche da un’altra presa di posizione, arrivata stavolta direttamente da Pechino, dove ieri si è chiusa la conferenza economica annuale, presieduta dal presidente cinese Xi Jinping. E anche qui, con un comunicato, si sottolinea che tra le priorità dei prossimi tre anni ci sarà il controllo del rischio finanziario, vale a dire dell’indebitamento".
A gennaio, quindi, per l’Inter non si potrà muovere un euro dalla Cina, così come per il Milan, "la cui posizione è diversa: Yonghong Li è alla ricerca di finanziamenti e soci. La situazione di Suning è quanto mai delicata. Il proprietario Jindong Zhang è uomo vicino alle istituzioni e non può certo derogare dalla linea del partito. Per gli investimenti nerazzurri se ne riparlerà forse a giugno: la qualificazione in Champions League e i relativi 50 milioni diventano l’unica speranza. Non a caso in questi giorni l’Inter ha lanciato un bond da 300 milioni per finanziarsi, dando in pegno agli obbligazionisti marchi, conti correnti, ricavi da sponsor e diritti tv. Autofinanziamento totale, perché dalla Cina il rubinetto per ora resta chiuso".