Covid-19, Ghirelli: "Annullare la stagione porterebbe a danno irreversibile"
Fonte: tuttomercatoweb
La possibilità di annullare l'annata calcistica tutt'ora in corso rimane un'ipotesi concreta. Si tratta certamente dell'ultimo scenario contemplabile, ma non impossibile viste le dimensioni dell'emergenza sanitaria per coronavirus. In quest'ottica, in un'intervista a Tuttomercatoweb.com, è intervenuto il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
“Sull'ipotesi annullamento sono sicuro che produrrebbe danni irreversibili dal punto di vista non soltanto economico, ma anche legale e sociale. Tanto per fare un esempio, se i datori di lavoro decidessero di annullare la stagione, non ci sarebbero più le basi per sostenere la richiesta di riduzione dei pagamenti, dal momento che la prestazione sportiva sarebbe interrotta a causa di una disposizione societaria. Per avvalorare la richiesta di taglio dei pagamenti servono, infatti, due scenari: un accordo con l’Aic oppure che la sospensione venga stabilita dal Governo, non dalla Federazione o dalle società. In più, qualora si arrivasse in sede di causa fra società e calciatori e dovesse affiorare che l’interruzione delle competizioni sia stata presa sulla base di una motivazione diversa da quella della forza maggiore, tali cause sarebbero perse”.
Il numero uno della terza divisione, poi, ha detto la sua in merito alla questione ripresa e alle tempistiche in atto.
“Non sono pessimista, mi reputo realista. Noi dobbiamo lavorare a qualsiasi tipo di soluzione per essere pronti a ripartire, nel momento in cui le autorità scientifiche ci diranno che potremo farlo in totale sicurezza. Considerato il momento attuale non credo si possano fare previsioni, è facile ipotizzare infatti che le attività che prevedono l’aggregazione di un gran numero di persone saranno le ultime ad essere sbloccate. Come Lega Pro abbiamo fermato il campionato prima di tutti lo scorso 21 febbraio, anche a rischio di essere sbeffeggiati per questo tipo di scelta e non abbiamo intenzione di cambiare linea. Se vorranno riprendere prima che le autorità sanitarie abbiano dato tutte le rassicurazioni del caso dovranno cacciarmi, su questo non transigo”.
Stefano Carnevale Schianca