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Covid-19, Ranieri: "Ripresa? Calma. Un giocatore non è una macchina che si spegne e si riaccende"

di Stefano Bertocchi

"La mia società ha deciso di essere trasparente, chissà se siamo stati realmente i più colpiti, ma un po' di ansia era inevitabile. Mi sono tranquillizzato sentendo la voce serena dei miei giocatori e i loro racconti. Tutti con poca febbre e nessun danno alle vie respiratorie". Intervistato ai microfoni de La Repubblica, Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria, parla dei casi di Covid-19 che hanno colpito il club blucerchiato e dice la sua sulla ripresa del campionato: "Calma. Il governo può dire ricominciamo o no, ma spetta ai medici deciderlo. Si è capito che questo virus può dare complicazioni al cuore: prima di tornare ad allenarsi, vale per la Samp e per tutte le squadre, è dovere dei medici ridare ad ogni atleta l'idoneità completa. Non solo una visita generale, ma approfonditi controlli cardiaci. Con la salute non si scherza" evidenzia Ranieri.

"Io sono cresciuto con il pallone, frequento questo mondo da 50 anni. Mai direi no a una partita - aggiunge -. Ma in un'emergenza come questa bisogna essere seri. Non entro nella polemica, dico cosa dobbiamo aspettarci alla ripresa: chi è stato colpito dal virus, durante i primi allenamenti si sentirà fiacco. Come ha detto il mio presidente Ferrero un giocatore non è una macchina che si spegne e si riaccende, prima di tornare a giocare ci vorranno settimane di preparazione".


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