D'Ambrosio a Sky: "Campionato equilibrato. Eriksen? Lo aspettiamo a San Siro"
di Niccolò Anfosso
TURNING POINT. L'inizio d'assestamento tecnico implicava magari un passo non celere, quantomeno nel doppio binario gioco-risultati, ma adesso la quadra s'è ampiamente trovata, così il passo può essere quello per creare il solco: "Sono d’accordo sia stato col Napoli il punto di svolta, nonostante i punti di differenza che c’erano, abbiamo sempre dominato le partite senza mai soffrire, non eravamo concreti come adesso. Il merito se non si subisce gol è di tutta la squadra, i primi difensori sono gli attaccanti e se non ci tirano in porta il merito è dell’intero collettivo".
MILAN-NAPOLI. Le concorrenti per il vertice interessano? "Il nostro dovere era vincere - spiega D'Ambrosio -. Il primo passo l’abbiamo fatto. Guadagneremo punti su una delle due rivali".
LIVELLO PERSONALE. Non essere titolare porta le pedine a dare tutto e anche di più, mantenendosi professionale per attendere la chiamata giusta. Lo sa bene D'Ambrosio: "Chi gioca sempre è avvantaggiato per una questione di ritmo e di memorizzazione delle giocate. Ma il compito del giocatore, e l’ho sempre detto da quando ero giovane, dobbiamo pensare ad allenarci, poi le scelte le fa l’allenatore e noi dobbiamo sempre farci trovare pronti ad ogni evenienza".
ERIKSEN. Non è un giorno qualunque. Il danese lascia l'Inter ma rimane per sempre nel cuore dei nerazzurri. E il saluto di D'Ambrosio fa intendere come il centrocampista resti all'interno del percorso che il gruppo continuerà a compiere: "E’ stato un compagno eccezionale, dalle qualità umane di grandissimo livello. Ci ha colpito molto quello che è successo, le strade si sono divise, l’abbiamo sentito e ci siamo salutati, ma lo aspettiamo a San Siro perché vogliamo salutarlo insieme a tutti i tifosi".
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