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Da Onana a Mendy, è exploit dei portieri africani. Bell: "Una volta c'era più diffidenza"

di Christian Liotta

Il quotidiano francese Le Monde ha dedicato un ampio reportage sulle nuove leve provenienti dall'Africa nel ruolo di portiere, con l'interista André Onana ed Edouard Mendy portabandiera di una generazione di estremi difensori di qualità. Un salto non indifferente rispetto a nemmeno troppi anni, come sottolinea uno dei primi portieri africani a trovare spazio in Europa, il camerunese Joseph-Antoine Bell: "Prima parlavamo solo di attaccanti. Non è più così: oggi vogliamo fare i portieri. Questa posizione è vista come una scommessa sicura, non è come prima. Ai miei tempi, i club europei non avevano alcuna riluttanza a reclutare un attaccante nero; ma per un portiere era diverso. Era considerato disinvolto, privo di serietà e di concentrazione. Pensavamo avesse troppi difetti per ricoprire un incarico così importante. Insomma, non potevamo fidarci di lui. Dato che mi sono imposto in tutti i club in cui ho giocato, penso che questo abbia permesso di cambiare mentalità". 


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